Venerdì 26 Luglio 2024
ANTONIO TROISE
Economia

Le ultime novità del salva-casa: agibilità semplificata per i mini appartamenti. Spunta la sanatoria per i grattacieli

Pronti gli emendamenti: aumentata la tolleranza sulle soglie minime di metratura e altezza. Il ministro Salvini: "Metteremo sul mercato milioni di abitazioni"

Roma, 6 giugno 2024 – Non è stato ancora convertito in legge, ma già cambia la mini-sanatoria edilizia varata dal governo e fortemente voluta dal ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini. Ed è proprio la Lega ad annunciare un primo pacchetto di "emendamenti" che, di fatto, allargano le maglie delle "irregolarità" edilizie che si possono sanare pagando le relative sanzioni al Comune. Per il numero uno del Carroccio, il "piano casa" consentirà di mettere "sul mercato milioni di abitazioni". Ma ecco, nel dettaglio, le principali novità che potrebbero confluire nel testo finale del decreto.

Il vicepremier Matteo Salvini ha voluto il decreto salva-casa (Ansa)
Il vicepremier Matteo Salvini ha voluto il decreto salva-casa (Ansa)

Abitabilità

È la novità più significativa. Attualmente il limite minimo per ottenere la licenza di abitabilità è di 28 metri quadri per una persona e di 38 per due persone. Nel nuovo testo le due soglie calerebbero, rispettivamente, a 20 e 28 metri quadri. Si ridurrà, inoltre, da 2,70 a 2,40 anche l’altezza minima prevista per i soffitti. In sostanza, diventerà molto più semplice ottenere il titolo di abitabilità e quindi vendere l’abitazione che, a questo punto, uscirebbe dal perimetro di quelle considerate "abusive".

Lavori blindati

Nel decreto potrebbe poi entrare la "verifica in loco dei lavori". Il certificato di agibilità e abitabilità, rilasciato a seguito di sopralluoghi da parte dei tecnici del Comune o dell’Asl senza rilevare difformità, non potrà più essere contestato in un secondo momento.

Cambio di destinazione

Sarà più semplice cambiare la destinazione d’uso degli immobili posti a piano terra. Una misura particolarmente importante soprattutto nei centri storici. Già oggi negozi, laboratori, studi o botteghe sono stati trasformati in abitazioni. In questa maniera si "legalizzerebbe" uno stato di fatto e il bene diventerebbe vendibile. Non cambieranno, invece, le regole per i Comuni: i sindaci potranno sempre vincolare il cambio della destinazione d’uso al rispetto di "specifiche condizioni"

Le tolleranze abitative

Le nuove tolleranze costruttive introdotte dal decreto saranno estese anche agli immobili futuri per garantire una uniformità della disciplina e un trattamento uniforme per tutti gli interventi edilizi. La stanza che si è fatta un po’ più grande, quando dal progetto si è passati ai lavori, il tramezzo spostato di qualche metro, in autonomia, senza inviare la segnalazione all’Agenzia delle Entrate: la tolleranza del 2% è stata portata al 3% per le abitazioni con una superficie tra 300 e 500 metri quadri. Al 4%, invece, per quelle tra 100 e 300 metri. Fino al 5% sotto i 100 metri quadri.

Semplificazioni

Gli emendamenti leghisti prevedono anche semplificazioni per gli interventi realizzati prima del 1977, l’anno della legge Bucalossi, e per l’iter di regolarizzazione di parziali difformità, limitando l’entità (e quindi l’importo) dei lavori che possono essere richiesti per regolarizzare l’immobile circoscrivendoli solo a quelli che sono necessari e imprescindibili per la sicurezza. Prevista anche l’introduzione di limiti anche al potere sostituivo delle Regioni, che oggi possono annullare il rilascio del titolo edilizio dei Comuni anche dopo 10 anni. I tempi saranno ridotti.

Il salva-grattacieli

L’emendamento contiene un’interpretazione giuridica favorevole ai proprietari degli immobili nei grattacieli milanesi e di altri Comuni dichiarati abusivi con sentenza. Una norma che riguarda, in particolare, alcuni degli edifici costruiti negli ultimi anni a Milano e sui quali la Procura aveva avviato un’inchiesta.