Mercoledì 24 Aprile 2024

Decreto Fisco, sì delle imprese all’Abi. Il governo apre uno spiraglio sugli incentivi

Il ministro Urso: è necessario un riordino delle misure, valuteremo quali introdurre prima. Anche Gasparri (Forza Italia) e Bellomo (Lega) sostengono la necessità di intervenire.

La proposta di un decreto legge che anticipi la parte della riforma fiscale sugli incentivi alle imprese per gli investimenti e l’occupazione, lanciata sul nostro giornale dal presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, trova il consenso convinto dei vertici delle altre associazioni imprenditoriali e, insieme, il sostegno di più di un esponente della maggioranza, con l’azzurro Maurizio Gasparri e il leghista Davide Bellomo. Ma anche orecchie attente nel governo, come assicura il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso: "Dobbiamo fare un riordino complessivo degli incentivi, e quando abbiamo delineato il quadro, si può poi valutare se è come anticipare alcuni provvedimenti".

La pressione fiscale in Italia
La pressione fiscale in Italia

Dunque, il numero uno dell’Abi sollecita l’esecutivo Meloni a far sì "che una parte del disegno di legge delega di riforma fiscale venga anticipato con un decreto legge per rendere immediatamente operative le ulteriori misure di incentivo fiscale per gli investimenti delle imprese e, conseguentemente, per sostenere l’occupazione".

L’operazione, per velocizzare i tempi lunghi dell’approvazione della delega e dei decreti legislativi, ha l’obiettivo di anticipare i rischi segnalati anche dalla Bce di "indebolimento del contesto economico". A sostegno della richiesta si schierano i presidenti di importanti associazioni di impresa. Dal numero della Cna, Dario Costantini, al leader della Confcommercio, al numero uno di Confcooperative, allo stato maggiore di Unimpresa. "Se il governo riuscisse a reperire le risorse necessarie – spiega Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio – alcune prime misure di riforma del prelievo e di alleggerimento della pressione fiscale potrebbero essere varate in anticipo rispetto ai tempi della delega".

Dello stesso avviso Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative: "Patuelli centra una necessità molto condivisibile che è quella di dare risposte immediate e veloci al sistema imprenditoriale, che rischia di restare schiacciato laddove sottocapitalizzato". E anche il vicepresidente di Unimpresa, Giuseppe Spadafora, insiste: "Gli spazi di manovra sul fronte dei conti pubblici esistono e questa opportunità va colta senza indugi". Più che favorevoli a un provvedimento di urgenza il vicepresidente del Senato Gasparri e il leghista Bellomo: "Ha ragione Patuelli perché dobbiamo ingaggiare una vera lotta contro il tempo. L’economia reale ha bisogno di stimoli immediati".

Il ministro Urso, a sua volta, apre alla valutazione della proposta di Patuelli: "Questi incentivi fiscali, davvero importanti per l’innovazione e l’occupazione, vanno delineati in un quadro complessivo e armonico, con la riforma complessiva del sistema degli incentivi, che è già all’esame del Parlamento: vi sono attualmente quasi duemila diversi incentivi, 229 nazionali e 1753 regionali. Dobbiamo disboscare questa giungla, semplificare, omogeneizzare, indirizzare. Gli incentivi del disegno di legge delega fiscale rientrano in questo progetto che va composto al più presto in modo armonico".

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