L’Italia ha bisogno di un "aggiustamento credibile per mettere il debito su una traiettoria sostenibile di calo". È la raccomandazione del Fondo Monetario Internazionale, convinto che al Belpaese servano "ulteriori sforzi di bilancio nei prossimi due anni". Parlando di un debito "elevato", il Fondo osserva come l’Italia, insieme alla Cina e agli Stati Uniti, è una delle economie che spingerà il "debito globale vicino al 100% del Pil entro il 2029". Per l’Italia l’Fmi esorta ad affrontare il nodo del debito che dopo essere "calato nel 2021, nel 2022 e nel 2023 è di recente tornato a crescere" e dovrebbe raggiungere quest’anno "circa il 140%. Andando avanti continuerà a salire", toccando il 140,4% nel 2025, il 142,6% nel 2026 e il 143,1% nel 2027.
"Negli anni recenti l’Italia ha registrato una ripresa forte che, insieme alla sorpresa dell’inflazione, ha aiutato il calo del debito. Ma la dinamica non è favorevole, con la crescita che rallenta e, allo stesso tempo, i costi di finanziamento del debito saliranno", spiega il Fmi. Le raccomandazioni del Fondo precedono il banco di prova delle agenzie di rating che attende l’Italia. Il 19 aprile è atteso il giudizio di S&P, che lo scorso 20 ottobre ha confermato il rating ‘BBB’ con outlook stabile. Nelle settimane successive toccherà a Fitch pima (3 maggio) e a Moody’s poi (31 maggio) esprimere la propria valutazione.
red. eco.