Giovedì 16 Maggio 2024
BRUNO
Economia

Crescita e salari sono legati a doppio filo

Dopo decenni di alta disoccupazione, l'Italia ha raggiunto un tasso occupazionale record del 62%, ma ora si trova di fronte al problema dei salari bassi, causati da varie sfide strutturali. Correggere queste problematiche richiederebbe una crescita economica significativa, ma attualmente sembra un obiettivo irrealizzabile.

Villois

Uno dei maggiori rompicapi è stato per decenni l’alto tasso di disoccupazione, soprattutto nel meridione, ma anche nel nord, a causa di continue crisi di settori industriali dagli anni ’90 in poi. Dal dopo Covid è però iniziata una rincorsa che ci ha portato ad una occupazione del 62%, nel settentrione più alta di 10 punti, fissando un record.

Ma c’è un nuovo altrettanto dannoso rompicapo: quello dei salari bassi, che a causa del possente ciclo inflattivo, sta ulteriormente pesando sul potere di acquisto, anche per i prossimi anni.

I salari sono bassi per molteplici e sovrapposte cause tra le quali spicca la pressione fiscale e contributiva. Così come a pesare è la limitata redditività delle imprese, essenzialmente di piccole e medie dimensione, scarsamente dotate di mezzi finanziari propri, che le obbliga ad elevati indebitamenti. Senza dimenticare che la produttività in Italia è mediamente inferiore di un punto e mezzo a quelle dei competitor francesi e tedeschi, situazione che a sua volta incide sui risultati aziendali e sulle possibilità di aumentare i salari del lavoro dipendente.

Correggere queste e problematiche per aumentare la dimensione media salariale è e sarà opera assai complessa. Servirebbe un impetuoso aumento della crescita economica in grado di portare il Pil ad un + 1,5/2% anno, percentuali che consentirebbero alle imprese di aumentare le marginalità e di riflesso i salari e al Governo di portare il deficit di bilancio alla soglia del 3-3,3%, riducendo il debito pubblico di diversi punti per anno, in modo da consentire di adottare una politica fiscale accomodante. Un combinato disposto che, purtroppo, ad oggi appare irreale.

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