Sabato 7 Dicembre 2024
ANTONIO PETRUCCI
Economia

Classifica Interbrand: Apple ancora primo. Ecco come vanno i marchi italiani

Il settore dell’automotive è il più rappresentato, mentre aumenta il valore nel settore lusso, dove si registra un +7% grazie alla creazione di nuove consumer experience

Apple primo nella classifica dei brand

Apple primo nella classifica di Interbrand

Roma, 2 novembre 2024 – Da sempre il fascino del brand, ma anche la sottintesa qualità che un logo porta con sé hanno affascinato milioni di consumatori. Da 25 anni viene anche stilata una classifica annuale da Interbrand, analizzando vari fattori e dando la portata di un fenomeno che negli anni ha assunto sempre maggiore rilevanza, quello della fidelizzazione del cliente, che spesso preferisce un prodotto a un altro magari anche più conveniente, in nome della fiducia e del legame che ha verso una determinata azienda.

La classifica di Interbrand

Le aziende che hanno registrato il maggiore incremento nell’ultimo anno sono Ferrari (62esimo posto) e YouTube (24esimo posto), mentre Apple si conferma sul primo gradino del podio. Nvidia (36esimo posto), Pandora (91esimo posto), Range Rover (96esimo posto) e Jordan (99esimo posto) sono le new entry di quest’anno, mentre Uber (78esimo posto) e LG (97esimo posto) rientrano in classifica. Ferrari e Prada sono tra i brand cresciuti di più, rispettivamente del 21% e del 14%. Il valore complessivo dei 100 principali brand globali è aumentato di 3,4 volte dalla prima edizione di Best Global Brands. Da segnalare che Apple, pur essendo al primo posto, ha registrato per la prima volta in oltre 20 anni, una diminuzione del 3%.

Ecco come è cresciuta Apple

"Se questi brand fossero stati gestiti come asset strategici per la crescita, il valore complessivo dei brand in questa classifica avrebbe potuto raggiungere 6,9 T di dollari. La crescita che osserviamo nasconde un’incredibile opportunità mancata”. “Al contrario di altri che si sono tuffati a capofitto nell’intelligenza artificiale, Apple ha intrapreso un percorso più consapevole, in modo da garantire che le proprie versioni di intelligenza artificiale corrispondessero ai valori aziendali –  commenta Greg Silverman, Global Director of Brand Economics di Interbrand –. Questa scelta ha anteposto la fiducia a lungo termine ai ricavi a breve termine. Questa mossa ha quindi portato a una crescita delle azioni del 20% da inizio anno e prevediamo che il valore di questo brand aumenti nella classifica del 2025”.

La performance delle italiane

Il valore dei brand del lusso continua la sua ascesa, e registra un +7%, grazie alla creazione di nuove consumer experience. Ferrari ha conquistato quest’anno il titolo di “Top rising brand”, con un incremento del valore del 21%. Louis Vuitton sale di 3 posizioni, dalla 14esima all’11esima, mentre Hermès e Prada registrano due dei maggiori rialzi di quest’anno, con un valore del brand in crescita rispettivamente del 15% e del 14%. Fra le aziende italiane, oltre a Ferrari e Prada registra ottimi risultati anche Gucci, salita al 41esimo posto, nonostante un calo del valore del brand dovuto alla transizione aziendale in atto. "Le performance dei brand italiani sono un’ulteriore dimostrazione che i brand con i migliori tassi di crescita sono quelli che sono in grado di evolvere e fare evolvere le relazioni con i consumatori - spiega Lidi Grimaldi, Ceo della sede italiana di Interbrand. Sono in grado di leggere e anticipare le aspettative dei consumatori e di creare relazioni rilevanti trascendendo il settore di appartenenza e ampliando la loro presenza".

Il settore automotive è il più rappresentato

Ben 14 dei primi 100 brand del 2024 appartengono all’automotive, il settore più rappresentato nella classifica, e tre di questi – Toyota (posizione numero 6), Mercedes-Benz (posizione numero 8) e BMW (posizione numero 10) – sono nella top 10. Kia (86esimo posto), Hyundai (30esimo posto) e Toyota hanno ottenuto una crescita a doppia cifra. Tuttavia, non tutti i brand del comparto possono vantare questo successo: Tesla (12esimo posto) ha fatto registrare una delle riduzioni di valore più consistenti di quest’anno (-9%).