Domenica 6 Ottobre 2024
ANDREA ROPA
Economia

Che fatica arrivare a fine mese. Uno su tre chiede aiuto alla famiglia

Rapporto Eurispes: in difficoltà il 57% degli italiani. Pesano bollette, affitto e mutuo. Il 28% rinuncia a curarsi

Che fatica arrivare a fine mese. Uno su tre chiede aiuto alla famiglia

Che fatica arrivare a fine mese. Uno su tre chiede aiuto alla famiglia

Forse il peggio è alle spalle. Ma gli italiani restano in difficoltà finanziaria. Stretta tra stipendi che hanno perso potere d’acquisto e aumenti a due cifre del carrello della spesa, oltre la metà della popolazione (il 57,4%) non riesce a far quadrare i conti alla fine del mese e si vede costretta ad attingere ai risparmi (il 36,8%) o a chiedere aiuto alla famiglia d’origine (32,1%). Il 42,7%, poi, deve ricorrere alle rate per pagare gli acquisti e il 28,3% rinuncia a cure, interventi dentistici o controlli medici. Lo certifica il Rapporto Italia 2024 dell’Eurispes che, pur registrando un lieve miglioramento rispetto all’anno precedente, rileva come bollette (33,1%), affitto (45,5%) e rate del mutuo (32,1%) rappresentino un problema per le famiglie.

Mentre il 40,9% dei cittadini afferma che la situazione economica negli ultimi 12 mesi è rimasta stabile, solo il 10,8% prospetta un periodo di crescita economica. Per il 13,8% la maggiore preoccupazione è la precarietà lavorativa, che si riflette anche sulla salute psicologica: nel corso dell’ultimo anno gli sbalzi d’umore hanno rappresentato uno stato emotivo condiviso dal 60% degli italiani, che quasi con la stessa percentuale (58,9%) dichiara di sentirsi depresso. Anche per questo il 40% pensa che, pur non essendo ancora il caso di parlare di una terza guerra mondiale, il rischio di un nuovo conflitto globale sia concreto. Un quadro in cui "incertezza e instabilità sono diventate la norma in grado di condizionare ogni nostra possibilità di ulteriore sviluppo" ha commentato il presidente di Eurispes, Gian Maria Fara.

Probabilmente "spinta da un rinnovato bisogno di sicurezza in un contesto come quello attuale", rileva la ricerca, torna invece a crescere la fiducia dei cittadini nelle istituzioni, pubbliche e private. Ma solo una parte di queste raccoglie oltre la metà dei consensi. Il più apprezzato è il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella (60,8%, +8,6% rispetto al 2023), mentre il Parlamento fa registrare un lieve aumento di fiducia (dal 30% del 2023 al 33,6% del 2024), anche se i cittadini delusi sono la maggioranza (58%).

Esprimono consenso nei confronti del Governo poco più di un terzo degli italiani (36,2%), ma gli sfiduciati anche in questo caso restano la maggioranza (55,4%). I carabinieri raggiungono il 68,8% dell’apprezzamento (+16%), mentre tra le altre istituzioni che crescono in fiducia ci sono la Chiesa Cattolica (52,1%), la scuola (66%) e il sistema sanitario (58,3%). A perdere consensi rispetto al 2023 sono i partiti (che passano dal 32,5% al 29,85%), i sindacati (dal 43,1% al 42,7%) e le altre confessioni religiose (da 38% a 34,5%).

Tra gli aspetti di attualità indagati nel Rapporto, spicca la contrarietà al sostegno al reddito (61,2%), al prolungamento degli incentivi per l’edilizia (58,5%) e all’ipotesi di fissare il limite di velocità di 30 Km/h all’interno dei centri urbani (52,7%). Infine, il 60,4% dei cittadini si oppone alla costruzione del ponte sullo Stretto di Messina e il 73% a ogni forma di caccia.