Sabato 9 Novembre 2024

Case green, c’è il sì alla direttiva. Dal 2030 edifici a emissioni zero

La decisione dell’Europarlamento. Ma i partiti di governo votano contro

Case green, c’è il sì alla direttiva. Dal 2030 edifici a emissioni zero

Case green, c’è il sì alla direttiva. Dal 2030 edifici a emissioni zero

Nuovi edifici a emissioni zero dal 2030, piani nazionali di ristrutturazione e stop ai sussidi per caldaie a combustibili fossili, anche a gas. Il Parlamento europeo ha adottato in via definitiva la direttiva sulle case green, proposta dalla Commissione a fine 2021 per azzerare le emissioni del parco immobiliare dell’Ue entro il 2050.

L’Aula di Strasburgo ha sostenuto con 370 voti favorevoli, 199 contrari e 46 astenuti l’intesa politica raggiunta con gli Stati a dicembre dopo un complesso negoziato che ne ha ammorbidito i vincoli e garantito flessibilità ai governi per attuarli. Misure più soft ed esenzioni che non sono però bastate ai partiti che sostengono il governo Meloni per votare a favore. L’accordo ha raccolto il consenso della maggioranza degli eurodeputati Popolari, Liberali, Socialisti, Verdi e della Sinistra, nonché di una parte dei non iscritti. Fdi, Lega e Forza Italia hanno detto "no" alla direttiva rivista. L’eurodeputato leghista Angelo Ciocca, che protestava usando un fischietto, è stato allontanato dall’aula. Tra le delegazioni italiane a favore della direttiva hanno votato Pd, M5S, Avs e Iv. Da Roma il leader della Lega Matteo Salvini parla di "ennesima follia europea". E sottolinea che "grazie all’impegno della Lega e del gruppo Id, erano già state fermate alcune delle eco-follie volute dai burocrati, ma non è bastato". L’intesa politica andrà ora sul tavolo degli ambasciatori Ue al Coreper come "punto senza discussione" il 10 aprile per poi approdare sul tavolo del Consiglio Ecofin il 12 aprile, quando si chiuderà l’iter legislativo. Una volta entrate in vigore le norme, l’Italia e gli altri Paesi avranno due anni di tempo per preparare piani nazionali di ristrutturazione, ovvero tabelle di marcia per indicare la via che intendono seguire per centrare gli obiettivi.

Secondo l’intesa, almeno il 16% degli edifici pubblici con le peggiori prestazioni rispetto al 2020 andrà ristrutturato entro il 2030 e il 26% entro il 2033. Per le case si applicherà un obiettivo di riduzione del consumo energetico del 16% dal 2030 e del 20-22% entro il 2035. Per garantire flessibilità, gli Stati potranno scegliere di applicare esenzioni per gli edifici storici, agricoli, militari e per quelli utilizzati solo temporaneamente. Gli Stati dovranno installare i pannelli solari solo sui nuovi edifici pubblici e avranno tempo fino al 2040 per dire addio alle caldaie a combustibili fossili.

A.L.