Roma, 10 aprile 2024 – Il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane ha chiuso il 2023 con quasi 15 miliardi di euro di ricavi operativi, in crescita rispetto all’anno precedente, 16 miliardi di investimenti e oltre 12.000 assunzioni. I dati sono stati diffusi dopo l’approvazione del bilancio consolidato.
“Il 2023 – ha commentato l’amministratore delegato Luigi Ferraris – ha segnato un anno record per gli investimenti di Ferrovie dello Stato che hanno superato i 16 miliardi di euro, un livello mai registrato nella storia del Gruppo. Un impegno notevole in termini di capacità e sviluppo per l’ammodernamento infrastrutturale del Paese, a cui contribuiscono anche i fondi assegnati con il Pnrr, di cui Fs è la principale assegnataria con oltre 26 miliardi. Di questi, a fine 2023 risultano spesi 8 miliardi, pari a circa il 30% delle risorse previste. I risultati mostrano una crescita significativa dei principali indicatori economico-finanziari, che segnano un’accelerazione dei ricavi in tutti i segmenti”.
Piano triennale
Il gruppo Fs tra il 2021 e il 2023 ha investito 40 miliardi di euro, anche attraverso un robusto piano di assunzioni che ha portato a 30.000 nuovi ingressi e a una riorganizzazione dell’intera struttura, con particolare riferimento alla strategia internazionale.
Ricavi in crescita
Entrando nello specifico dei dati, i ricavi operativi sono aumentati a 14,8 miliardi di euro, con un incremento complessivo di 1,1 miliardi (+8%) rispetto al 2022. I Ricavi da servizi di trasporto, pari a 7,9 miliardi, registrano invece una crescita di 1,1 miliardi, sia in ambito nazionale che internazionale. Sono cresciuti sia i ricavi relativi ai servizi passeggeri su ferro (+961 milioni di euro), sia quelli da trasporto passeggeri su gomma (+70 milioni di euro). I ricavi connessi al trasporto merci su ferro aumentano anch’essi (+57 milioni di euro), in particolare nelle filiere automotive, cargo e chimica. L’incremento complessivo rispetto al 2022 è diretta conseguenza della gestione operativa e della ripresa dei volumi di domanda dei viaggiatori (+53,8% nei servizi a mercato, +8,4% nel servizio intercity, +2,8% nel servizio regionale) e di produzione dei treni (+23,5% nei servizi a mercato, -3,9% nel servizio intercity, +10,3% nel servizio regionale), agevolata dalla ripresa della mobilità generale e dall’assenza nel 2023 delle restrizioni dovute alla pandemia. I ricavi da servizi di infrastruttura, pari a 4,2 miliardi, registrano invece un aumento di circa il 18% rispetto al periodo precedente (+641 milioni di euro) per effetto di maggiori volumi di traffico circolati sulla rete ferroviaria e per i corrispettivi di servizio e concessori di Anas. Gli altri ricavi operativi, pari a 2,7 miliardi di euro, diminuiscono infine complessivamente di 589 milioni di euro. La variazione è dovuta prevalentemente al decremento per i contributi erogati nel 2022 a sostegno del settore per gli effetti da pandemia, alla riduzione dei ricavi da trazione elettrica fornita ad aziende di trasporto esterne al Gruppo e al calo dei ricavi da vendita di immobili e terreni.
Costi e utile
I costi operativi si attestano a 12,6 miliardi di euro, in aumento di 1,1 miliardi di euro (+10%) rispetto all’esercizio precedente a causa di maggiori consumi di materiali, servizi e costo del lavoro, solo in parte compensati dal calo dei prezzi dell’energia elettrica e dei combustibili per la trazione. L’utile netto si attesta così a 100 milioni di euro, pari al -51% rispetto ai 202 milioni di euro del 2022. Al netto delle partite straordinarie (ristori Covid-19 registrati nel 2022 e restituzione aiuti di Stato relativi agli anni 2003-2014), il risultato netto avrebbe però registrato una crescita del 578%.
Investimenti record
Il Gruppo ha effettuato investimenti tecnici pari a 16,4 miliardi di euro, con una crescita del 46% rispetto al 2022. In parallelo, il Gruppo Fs ha mantenuto un elevato livello di solidità patrimoniale e finanziaria, con un patrimonio netto che a fine 2023 ammonta a 42,1 miliardi di euro. La posizione finanziaria netta, 11,2 miliardi di euro, registra un incremento di 3,6 miliardi rispetto al 31 dicembre 2022.
Rating internazionali e ‘Green bond’
Standard & Poor’s ha confermato a metà novembre 2023 il proprio giudizio ‘BBB’ con outlook stabile, stessa valutazione fornita da Fitch. Nel 2023 sono state finalizzate inoltre, operazioni legate ai green bond per 1,1 miliardi di euro (i cui proventi consentiranno di finanziare l’acquisto di nuovi treni, la manutenzione e il completamento della rete alta velocità Torino-Milano-Napoli di Rfi), e un’emissione riservata alla Banca Europea per gli investimenti per 500 milioni di euro per finanziare l’acquisto da parte di Trenitalia di 102 nuovi treni elettrici.
Forza lavoro in crescita
I dipendenti del Gruppo sono infine passati da 85.361 a 92.446 unità, con un turnover determinato da 13.111 risorse entrate (di cui oltre 12.000 assunzioni) e 6.026 uscite, prevalentemente per ricambio generazionale. Continua la crescita della presenza femminile con un’incidenza nel 2023 pari al 20,7% (+0,7 %).