Mercoledì 2 Ottobre 2024

Banche, Patuelli sprona l’Ue: "Serve una Costituzione europea"

Il presidente dell’Abi: nel settore procedere con l’unificazione delle regole .

Banche, Patuelli sprona l’Ue: "Serve una Costituzione europea"

Banche, Patuelli sprona l’Ue: "Serve una Costituzione europea"

Serve un testo unico bancario europeo. Il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, lo ha ribadito ieri a un convegno su Economia, banche e mercati organizzato a Roma dalla Rappresentanza in Italia dell’Ue. "Le banche europee soffrono molto per le diverse normative nazionali", ha precisato Patuelli, sostenendo che il cammino verso un’unione bancaria europea non può arenarsi perché non si trova un accordo sul cosiddetto Terzo pilastro, ovvero lo schema europeo di tutela dei depositi bancari.

L’Abi propone di procedere comunque "con forza con l’unificazione delle regole", perché i 3 pilastri "non sono caratterizzati da rigidezza forte come le tavole di Mosè, ma erano un progetto". E anche per questo "è inutile ripetere la giaculatoria laica di completare l’unione bancaria" perché, ha detto, "il pilastro non è che non si realizza per dei capricci: se c’è diffidenza verso i paesi del Sud da parte di quelli del Nord è inutile ripetere la stessa litania". A suo parere quindi se non funziona l’efficacia e la realizzazione dell’unione bancaria bisogna riflettere: "Questo succede perché c’è diffidenza tra Nord e Sud. Ma a bloccare questo terzo pilastro non sono certo gli italiani". Le prossime elezioni europee, comunque, aprono una grande opportunità di rilanciare un processo costituzionale per l’Unione, ritiene Patuelli. In Europa "ci manca una Costituzione, ci manca un atto costitutivo che dia agli organismi dell’Unione la possibilità di occuparsi di materie anche a carattere politico, e non solo economico. Penso che le elezioni e il rinnovo della Commissione europea diamo una grande possibilità neo costituente", ha detto. "Ma altrimenti, se questa chance non fosse colta dai tre piedi del trilogo (Parlamento Ue, Consiglio e Commissione, ndr) chiaramente la spinta di un più forte costituzionalismo europeo verrebbe fuori, magari con la richiesta di una Costituente".

La buona notizia è che i cittadini europei non sono più ostili all’euro. "Rispetto a cinque anni fa non sento più polemiche sull’euro: è un risultato sofferto, ma conseguito e non da sottovalutare", ha sottolineato Patuelli. "Oggi le polemiche sono su altro: qualsiasi emergenza di natura internazionale vede la domanda ‘Dov’è l’Europa?’, ma l’interrogativo è se l’Ue ha competenza in proposito o meno".

Elena Comelli