Mercoledì 11 Settembre 2024
ELENA COMELLI
Economia

Auto, addio agli incentivi per tutti. Risorse per 5,75 miliardi al 2030

Il ministro Urso: bonus solo alle macchine con componenti italiani ed europei. Accordi con tre case cinesi

Auto, addio agli incentivi per tutti. Risorse per 5,75 miliardi al 2030

Adolfo Urso, 67 anni, ministro delle Imprese e del Made in Italy

Una prima conferma sull’arrivo di Dongfeng in Italia è uscita ieri dal tavolo automotive presieduto dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Nell’incontro a Palazzo Picentini si è fatto il punto sul settore insieme alle aziende, alle associazioni di categoria tra cui Federmeccanica e Federmanager, ai sindacati dei metalmeccanici e ai rappresentanti delle Regioni interessate, con all’ordine del giorno il salvataggio della Marelli e un piano triennale di incentivi, dopo il mancato impatto di quelli di giugno sulla produzione italiana di auto.

Il flop degli incentivi di giugno sull’obiettivo manifatturiero è stato annunciato dallo stesso Urso, che ha poi spiegato le intenzioni del governo di rimodulare il piano ecobonus. Il fondo automotive dispone di 750 milioni di euro per il 2025 e 1 miliardo di euro annuo dal 2026 al 2030, per un totale di 5,75 miliardi. Nel dettaglio, a detta del ministro, il primo ecobonus ha visto l’esaurimento in una manciata di ore con 25.295 prenotazioni (dal valore di oltre 202 milioni di euro), centrando l’obiettivo del rinnovo del parco circolante: l’83% delle prenotazioni ha coinvolto una rottamazione di auto, di cui il 42% Euro 3. Centrato anche il quarto obiettivo: il 23% delle risorse ha interessato le prenotazioni di persone con Isee inferiore a 30mila euro. L’obiettivo di aumentare la produzione di auto in Italia, invece, non è stato raggiunto.

"Gli incentivi andranno soltanto alle macchine che avranno componenti italiani ed europei" ha chiarito Urso, aggiungendo che "ad oggi sono stati sottoscritti accordi e protocolli d’intesa tra il Mimit e 3 case automobilistiche cinesi". Tra queste c’è Dongfeng Motor, alla ricerca di un hub in Europa. Dopo la firma di un memorandum con il ministro cinese dell’industria su una colloborazione industriale su tecnologia ibrida e mobilità elettrica, nella seconda parte di agosto è prevista una missione tecnica del Mimit in Cina per avere nuove interlocuzioni con altre case di produzioni cinesi tipo Aiways e Byd.

Gli annunci di Urso non hanno però soddisfatto i sindacati. "Da questo incontro usciamo con altri dubbi e con una preoccupazione molto evidente, la preoccupazione che in questi mesi abbiamo percepito è diventata reale: quella di una spaccatura, di uno scontro tra Stellantis e il governo" ha detto Rocco Palombella, segretario generale della Uilm. "Ci vogliono risposte concrete per quanto riguarda il tema dell’offerta che è la produzione, quindi vincolare Stellantis al rispetto degli impegni che in parte si è già presa, ma impegni che servono per raggiungere l’obiettivo di un milione di veicoli" ha aggiunto il segretario generale della Fim Cisl, Ferdinando Uliano. Pronta la replica di Urso: "Tavares nel suo incontro qui al Mimit nel luglio 2023 aveva avanzato due richieste: che il governo si battesse per la modifica della normativa sugli euro 7 in Europa e che proponesse un piano incentivi significativo. Abbiamo fatto entrambe le cose e nessuno se lo aspettava. Noi abbiamo rispettato gli impegni".

Buone notizie, invece, sul fronte Marelli. "Siamo riusciti nell’obiettivo di salvaguardare il sito produttivo e i lavoratori della Marelli dell’impianto a Crevalcore, in provincia di Bologna – ha annunciato Urso – Domani (oggi, ndr) finalizzerò lo strumento che consentirà il passaggio di consegne al nuovo partner industriale".