Giovedì 25 Aprile 2024

Banche, Patuelli: "Italia partecipi di più alla Ue. Da nazionalismo rischio Argentina"

Visco invita alla prudenza e avverte: "Con una nuova crisi economica oggi l'Italia sarebbe più debole di 10 anni fa". Tria: "Continueremo a ridurre il debito pubblico"

Giovanni Tria, Antonio Patuelli, Ignazio Visco

Giovanni Tria, Antonio Patuelli, Ignazio Visco

Roma, 10 luglio 2018 -  La "scelta strategica" dell'Italia deve essere di "partecipare maggiormente all'Unione Europea" con un "maggior impegno nelle responsabilità comuni" altrimenti la nostra economia "potrebbe finire nei gorghi di un nazionalismo mediterraneo molto simile a quelli sudamericani". A lanciare l'allarme il presidente Abi Antonio Patuelli, nel suo intervento all'assemblea dell'associazione. Patuelli ha ricordato come in Argentina "il tasso di sconto abbia raggiunto il 40% e con la lira italiana negli anni 80 il tasso di sconto fu anche del 19%".

BANCHE - Patuelli ha fatto poi un punto sulle banche italiane. "Stanno facendo grandi sforzi e progressi per la ripresa - ha detto -, hanno fortemente rafforzato le loro solidità patrimoniali con addirittura 70 miliardi di aumenti di capitale". E ha specificato: "Le sofferenze, al netto degli accantonamenti, sono ridotte a circa 50 miliardi rispetto ai 90 del 2015, mentre i crediti deteriorati sono 135 miliardi rispetto ai 200 di giugno 2015".

VISCO - Intervenuto all'assemblea anche il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, che ha detto: "In Italia e in Europa le riforme hanno perso slancio per i timori sui costi e i dubbi sui benefici, che maturano lentamente e con tempi relativamente lunghi. In queste condizioni - prosegue Visco - oggi davanti a una nuova crisi saremmo molto più vulnerabili di quanto lo eravamo dieci anni fa". Servono quindi "prudenza e lungimiranza" in politica economica "per evitare tensioni o possibili crisi e per non lasciare in eredità agli italiani di domani un debito più elevato e un reddito più basso. C'è bisogno di una riforma fiscale, volta ad accrescere l'occupazione e promuovere la crescita dell'economia, ed è necessario rafforzare il sistema bancario. Devono essere rimossi gli ostacoli all'attività di impresa, all'innovazione e alla coretta allocazione delle risorse", conclude il monito Visco rivolgendosi al neo ministro dell'Economia Giovanni Tria.

Il Governatore di Bankitalia rimane però fiducioso e ammette: "L'Italia è in grado di fronteggiare i graduali cambiamenti in politica monetaria. La fiducia delle famiglie e delle imprese si mantiene su livelli elevati; indicazioni positive provengono anche dall'espansione dei prestiti bancari e dal miglioramento del mercato del lavoro. Infatti, sebbene la disoccupazione resti ancora al di sopra del 10%, l'occupazione ha superato i valori massimi osservati prima della doppia recessione".  

REDDITIVITA' - "Nei primi tre mesi di quest'anno la redditività delle maggiori banche italiane è migliorata, proseguendo la tendenza osservata nel 2017". Così ha spiegato Visco, citando anche qualche dato: "Per i gruppi significativi il rendimento del capitale (RoE) è salito dal 5,1%, registrato nel primo trimestre dello scorso anno, all'8,4%. Mentre per le banche meno significative la redditività media è più contenuta: 1,3% nel 2017 contro il 4,7% delle banche più significative".

SPREAD - "Indispensabile - ha detto il Governatore di Bankitalia - mantenere delle condizioni stabili e ordinate sul mercato dei titoli di Stato per difendere la stabilità del sistema finanziario e tutelare efficacemente il risparmio degli italiani". "Tra la metà di maggio e l'inizio di giugno - ha poi ricordato Visco - i rendimenti dei titoli di Stato sono aumentati su tutte le scadenze: su quella decennale hanno a volte addirittura superato il 3% mentre il differenziale rispetto ai titoli tedeschi ha oltrepassato i 300 punti base. Aumentati anche i differenziali di rendimento rispetto agli altri Paesi dell'area". "La crescita in Italia dovrebbe rimanere superiore all'1% nella media del triennio 2018-2020. Tuttavia - segnala Visco - questo necessita di un contesto globale favorevole".

LE PRIORITA' SECONDO TRIA - Il ministro dell'Economia Giovanni Tria fissa le priorità del suo mandato. "Sono tre i punti di governo essenziali e prioritari: la riforma delle imposte dirette con l'obiettivo di ridurre il carico fiscale su famiglie e imprese; l'inclusione sociale, con particolare attenzione al contrasto della povertà e all'inserimento nel mercato del lavoro; il rilancio degli investimenti pubblici, non solo con nuove risorse, ma rimuovendo gli ostacoli burocratici e le debolezze amministrative". Tria conferma i rischi di "moderata" previsione al ribasso per la crescita. Quindi ribadisce che "il disegno riformatore sarà efficace se saprà individuare gli strumenti più adatti, definendo un percorso realistico di obiettivi e scadenze intermedie e finali, mantenendo il percorso di riduzione del debito pubblico ed evitando un'inversione di tendenza nell'aggiustamento del saldo strutturale, pur valutando quale sia la dinamica temporale più adatta".  Questo percorso, aggiunge, "verrà valutato in base all'aggiornamento delle previsioni e in stretto contatto con i nostri interlocutori europei".

SUI DAZI - Il ministro dell'Economia non si tira indietro sui dazi e afferma: "È nostro interesse che non si arrivi a una guerra commerciale globale" che potrebbe scoppiare a causa delle "misure protezionistiche di Usa e Cina". "L'Italia è un grande paese esportatore - aggiunge - e il libero commercio è fondamentale".

VOUCHER - Dei voucher parla Claudio Borghi, Presidente della Commissione Bilancio alla Camera. "Sono utili - ammette - per i lavoratori stagionali. Non se ne faccia però un abuso come è stato con Monti". Sull' argomento interviene anche Vincenzo Boccia, Presidente di Confindustria, che spiega: "I voucher servono ad alcune categorie come agricoltura, turismo. L'errore da non fare è scambiare i voucher per dei contratti a termine. Sono due cose completamente diverse e ci auguriamo che si cambi in meglio la questione contratti a termine".

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