Giovedì 25 Aprile 2024

Diploma tecnico e professionale: oltre il 50% degli studenti dopo un anno ha già un lavoro

Secondo l'indagine AlmaDiploma, a 12 mesi dalla maturità è occupato il 50% dei tecnici e il 54% dei professionali. L’88% degli ex liceali preferisce invece l’università

Studenti di un istituto tecnico

Studenti di un istituto tecnico

C’è ancora una settimana di tempo per iscriversi alle superiori. La procedura online del ministero dell’Istruzione e del merito resterà infatti aperta fino alle ore 20 del 30 gennaio. Ma per chi, genitori e studenti, deve scegliere la scuola arriva in aiuto l’indagine 2022 di AlmaDiploma sulla condizione occupazionale di 38.225 diplomati.

Il dato più importante è che, a un anno dalla maturità, più di un ex studente su due degli istituti tecnici e professionali trova un lavoro. Una quota che, dopo tre anni, sale rispettivamente, al 61 e al 69%. L’88% dei liceali, invece, preferisce iscriversi all’università. I dati di AlmaDiploma - che è un’associazione di scuole senza scopo di lucro, costituita nel 2000, a cui aderiscono 310 istituti superiori - sono preziosi per avere il polso della situazione scolastica e consentono di sfatare alcuni falsi miti. Ad esempio, mentre è vero che sono in prevalenza gli studenti usciti dal liceo che decidono di proseguire gli studi, è altrettanto vero che tendenzialmente non c’è continuità tra il percorso di scuola superiore e il corso di laurea scelto: in una scala da 1 a 10, questo dato si attesta a un modesto 6,4. Significativo anche il tasso di abbandono universitario, che riguarda l’11,7% degli studenti.

Una testimonianza, probabilmente, di scelte non sempre frutto di un meditato orientamento. La metà infatti di chi cambia ateneo o corso dichiara di farlo per “mancanza di interesse verso le discipline” insegnate. Guardando agli istituti tecnici dopo un anno dalla maturità è occupato il 34,1%, a cui va sommato il 16,7% che studia e lavora. Dopo tre anni la quota di chi lavora e basta o lavora e studia sale al 61,5%. Insomma, l’istruzione tecnica, nei suoi due settori oggi previsti economico e tecnologico, resta insieme agli istituti professionali la scelta migliore per chi ha fretta di trovare un posto di lavoro appena uscito dalla maturità. Eppure anche qui qualche ombra emerge se è vero che il 36,8% dei diplomati tecnici dell’anno scolastico 2021 ha dichiarato di utilizzare “per niente” le competenze acquisite tra i banchi. Per gli istituti professionali questa quota è invece del 30,4%. Numeri importanti, perché testimoniano quello scollamento tra scuola e mondo del lavoro tanto criticato dalle imprese e certificato ogni mese dal sistema informativo Excelsior targato Anpal e Unioncamere.

Gli imprenditori infatti, alle prese con Industria 4.0 e le rivoluzioni green e digitale, non riescono a trovare quasi un profilo su due (45,6% a gennaio) e una delle motivazioni principali è proprio la “preparazione non adeguata” alle esigenze occupazionali (l’altra è l’assenza di candidati). Un campanello d’allarme da non sottovalutare, anche secondo il direttore di AlmaDiploma, Renato Salsone, che al Sole 24 Ore ha sottolineato, da un lato, “il cattivo rapporto tra i giovani e le competenze, acquisite durante il percorso di studio, che sono considerate poco rilevanti nelle attività lavorative svolte; dall’altro, che “la mancanza di competenze sembrerebbe un ostacolo alla prosecuzione degli studi”. Una vera e propria sfida, dunque, che andrebbe affrontata e, se possibile, vinta magari iniziando dalla riforma dell’istruzione tecnica e professionale, uno dei target del Pnrr. 

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