Mercoledì 24 Aprile 2024

Ebola, infermiere inglese guarito attacca la Band Aid: "Ignorante e imbarazzante"

Pooley, sopravvissuto al virus ha aspramente criticato l'iniziativa di Bob Geldof, in particolare alcune frasi che mostrano gli stereotipi che ancora ruotano attorno all'Africa. Intanto i morti per la terribile malattia salgono a 6.331. Sempre stabile, ma con 'assistenza meccanica respiratoria' il medico italiano

Bob Geldof (Olycom)

Bob Geldof (Olycom)

Londra, 9 dicembre 2014 - "Imbarazzante" e "culturalmente ignorante". Con questi aggettivi William Pooley, l'infermiere britannico sopravvissuto al virus dell'Ebola e tornato poche settimane fa in Sierra Leone dopo essere guarito, ha bollato il nuovo singolo di Band Aid che ha l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica sull'emergenza nell'Africa occidentale. 

Il supergruppo di cantanti famosi ideato da Bob Geldof e Midge Ure, già noto in passato per diverse operazioni benefiche, ha infatti rilasciato una canzone, dal titolo "Do they know it's Christmas?" (lo sanno loro che è Natale?), ora ampiamente criticata dall'operatore sanitario che per primo "portò", seppur in una camera d'ospedale completamente isolata, il temibile virus nel Regno Unito. 

Pooley in particolare si è scagliato contro alcune frasi, che dimostrerebbero gli stereotipi che ancora ruotano attorno all'Africa. I cantanti di Band Aid infatti cantano che il continente africano è un posto "dove un bacio può ammazzarti e c'è la morte in ogni lacrima" e ancora che "non c'è pace e gioia questo Natale nell'Africa occidentale, l'unica speranza che hanno è quella di restare vivi". Pooley ha commentato aspramente, aggiungendo che "stiamo parlando di Africa, non di un altro pianeta. Questa sorta di ignoranza culturale è un po' imbarazzante". 

EBOLA: 6.331 MORTI - Sono 6.331 le persone decedute per Ebola su un totale di 17.800 casi registrati nei tre Paesi dell'Africa occidentale più colpiti dall'epidemia, e la Sierra Leone per la prima volta ha superato la Liberia per numero di contagi, con 7.798 casi contro 7.719. E' quanto ha reso noto l'Organizzazione mondiale della Sanità nell'ultimo bilancio aggiornato al 6 dicembre scorso. Il bilancio precedente, del 2 dicembre, era di 6.070 morti su 17.145 persone colpite dal virus.  In Guinea, Paese dove è scoppiata l'epidemia nel dicembre 2013, l'Oms ha registrato 1.412 decessi su 2.283 casi; in Liberia, 3.177 morti su 7.719 casi, stando ai dati aggiornati al 3 dicembre; e in Sierra Leone, 1.742 morti su 7.798 casi registrati al 6 dicembre.  Complessivamente, negli otto Paesi colpiti dall'epidemia, ci sono stati 6.346 decessi su 17.834 casi.  In Mali, ultimo Paese ad essere colpito dal virus, l'Oms ha registrato otto casi, di cui sei letali. Il bilancio in Nigeria e Senegal è invariato da due mesi, con 20 casi, di cui otto letali, in Nigeria, e un solo caso in Senegal, con uno studente della Guinea la cui guarigione è stata annunciata dalle autorità il 10 settembre scorso. Negli Stati uniti sono stati registrati quattro casi, di cui uno solo letale. La Spagna è stata dichiarata libera dal virus martedì scorso, dopo 42 giorni trascorsi senza registrare nuove infezioni. 

ITALIA, MEDICO INFETTATO E' STABILE  - Il medico di Emergency infettato dal virus ebola e ricoverato allo Spallanzani di Roma "resta in assistenza respiratoria meccanica". E' quanto spiegano i medici nell'odiermo bollettino, secondo cui "le condizioni cliniche permangono stabili. La prognosi rimane riservata".