Venerdì 8 Novembre 2024
RITA BARTOLOMEI
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Cronaca

Virus sinciziale, l’immunizzazione per i neonati è un obbligo? I chiarimenti dell’esperta

Maria Rosaria Campitiello, capo dipartimento al ministero della Salute: a chi devono rivolgersi i genitori

Virus respiratorio sinciziale

Virus respiratorio sinciziale

Roma, 18 ottobre 2024 - Da novembre per i neonati immunizzazione in tutta Italia contro il virus respiratorio sinciziale (Vrs), causa di infezioni molto gravi come la bronchiolite. Sarà usato l’anticorpo monoclonale Nirsevimab.

Il via libera è arrivato nella Conferenza Stato-Regioni. L’intesa riguarda i bambini che nasceranno il mese prossimo e tutti quelli che sono nati da fine luglio.

Ma si tratta di un obbligo? E a chi devono rivolgersi i genitori? Lo abbiamo chiesto a Maria Rosaria Campitiello, capo dipartimento al ministero, ginecologa e madre di tre figli.

Cosa sapere per punti

Che cosa prevede l’intesa Stato-Regioni

Chiarisce il documento: “L’attività sarà finalizzata all’accesso universale alle prestazioni sanitarie per tutti i nati da novembre, inclusa la coorte comprendente i nati nei 100 giorni precedenti, oltre ai soggetti fragili con meno di 24 mesi ed eventualmente allargamento progressivo a tutta la coorte 2024 in base all’andamento del progetto”.

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L’immunizzazione è un obbligo?

Ma l’immunizzazione è un obbligo? Chiarisce Maria Rosaria Campitiello: “No, è una libera scelta come avviene per altri vaccini non obbligatori ad esempio, quello contro il meningococco. Il farmaco nuovo viene somministrato intramuscolo sulla coscia del bimbo”.

A chi devono rivolgersi i genitori?

Se dunque una famiglia decide di immunizzare il bambino, a chi si deve rivolgere?  “Al pediatra – risponde l’esperta -. Il farmaco viene distribuito dalle Regioni che, attraverso una cabina di regia, possono condividere le dosi. Abbiamo infatti un problema in questo senso, Sanofi ha dichiarato che riuscirà a coprire fino al 75% delle necessità. Anche se, essendo una scelta libera, non credo arriveremo a questa percentuale”.

Perché questa decisione del ministero?

Il ministero della Salute ha preso la decisione sulla base di quel che si è verificato negli ultimi tempi. “

Hanno contatto sicuramente, ricorda la dirigente del Ministero, “i tanti ricoveri per bronchiolite dell'anno scorso, alcuni neonati sono finiti anche in terapia intensiva. Inoltre gli studi hanno dimostrato che l’immunizzazione con il monoclonale e la vaccinazione in gravidanza contro il Vrs riduce sicuramente i ricoveri”. Secondo i dati resi noti dalle società scientifiche, si arriverebbe a una riduzione tra l’80 e il 90%. 

Che cos’è il virus respiratorio sinciziale

Il virus respiratorio sinciziale, spiega Maria Rosaria Campitiello, “come tutti i virus può attaccare l'essere umano, non solo i bambini, provocando un’infezione acuta delle vie respiratorie”. Il virus rappresenta dunque un rischio anche per gli anziani, “che come i piccoli hanno un sistema immunitario fragile”.

Che cos’è la bronchiolite

Il virus respiratorio sinciziale provoca la bronchiolite, “che è un’infezione dei piccoli bronchi, che s’infiammano. Ma una volta curata, la malattia non lascia strascichi”.