
Sul caso indaga la polizia, coadiuvata dalla gendarmeria vaticana
Roma, 28 giugno 2024 – “Non rilasciamo dichiarazioni a nessuno, ordini dall’alto”. Alla Casa Bonus Pastor – struttura gestita dal Vicariato di Roma, sita in un palazzo extraterritoriale di via Aurelia 208, a Roma, a pochi metri dalle Mura Vaticane – le bocche sono cucite, nessuno accetta di parlare dell’accaduto, e la tensione è palpabile. In un bagno delle 100 stanze con arredamento essenziale di cui è dotato l’hotel votato all’accoglienza di pellegrini e gruppi di turisti o studenti, giovedì mattina è stato ritrovato il corpo senza vita di un americano di 21 anni.
Era arrivato nella Capitale il giorno precedente insieme a un gruppo di ragazzi americani per frequentare un corso estivo in un’università privata. Ma alla prima lezione non è mai arrivato. Sulla vicenda – su cui ora indaga la polizia di Stato, con gli agenti del distretto Aurelio e dell'ispettorato del Vaticano, coadiuvata dalla gendarmeria vaticana – gli interrogativi sono ancora molti.
Nella mattina del 27 giugno non vedendo arrivare il giovane a lezione uno dei suoi educatori è andato a cercarlo in hotel. Dopo aver bussato più volte senza ottenere risposta, l’insegnante, verso le 11.30 del mattino, si è fatto aprire da un dipendente dell'albergo. La stanza era in ordine e la porta del bagno era chiusa dall’interno. Di nuovo nessuna risposta. Il corpo del ragazzo era appeso ai tubi dello scarico del water: il 118 accorso sul posto non ha potuto fare altro che appurarne il decesso. Si sarebbe impiccato con una corda, ma il gesto estremo è solo una delle ipotesi.
Rimane, infatti, da chiarire il ruolo di due suoi compagni. "In camera con lui dormivano altri due ragazzi con i quali, secondo le testimonianze raccolte dalle forze dell'ordine, la vittima avrebbe avuto un diverbio proprio poche ore prima di morire – riporta 'Il Messaggero' –. Alla base della discussione ci sarebbe il tentativo della vittima di un approccio sessuale con i suoi compagni di stanza”.
Dalle prime testimonianze sembra che i due ragazzi, turbati dalle avances non gradite, mercoledì sera abbiano deciso di andare a dormire da un’altra parte. Non è chiaro se nella stanza di altri compagni all’interno della stessa struttura o altrove. L’indomani mattina i due studenti – stando al racconto fatto dagli stessi ragazzi alle forze dell’ordine – sarebbero tornati nella loro stanza per cambiarsi e andare al corso. Hanno affermato che il loro compagno "dormiva indisturbato sul suo letto”. Il gesto estremo – se confermato dalle indagini – sarebbe, dunque, avvenuto al suo risveglio. Ad aiutare gli inquirenti a far luce sulla vicenda saranno le immagini delle telecamere di sorveglianza, i rilievi della polizia scientifica nella stanza e l'esame autoptico. Gli studenti – secondo quanto si apprende – saranno riascoltati.