ArchiveCovid, tra i 50enni il record di non vaccinati. L’anomalia della generazione scettica

Covid, tra i 50enni il record di non vaccinati. L’anomalia della generazione scettica

Più di 2 milioni senza neppure una dose. Il sociologo: "Né vecchi, né giovani. Condizionati dai social, chiedono certezze"

I non vaccinati per classi di età

I non vaccinati per classi di età

Quasi 3,9 milioni di over 50 la sanno più lunga anche di Keanu Reeves. Se si trovassero a dover scegliere se inghiottire la pillola blu – per continuare a vivere nella finzione – o quella rossa – per conoscere la verità –, proprio come succede all’eroe di Matrix, butterebbero entrambe le pasticche per terra, urlando: "Chissà cosa ci ha messo dentro Big Pharma, non ci fregate". Ed è così che ogni giorno, e basta fare un giro sui social per averne prova, una grossa fetta della Generazione X, quando si parla di Covid e vaccini, dà il peggio di sé. Secondo il ministero della Salute sono esattamente 3.898.876 (alle 20 di ieri) gli over 50 che non hanno ricevuto alcuna dose dell’antidoto.

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E ormai, visto che la campagna per questa fascia d’età è partita da diversi mesi, chi non si immunizzato – a parte una piccolissima fetta di persone che non possono farlo a causa di patologie pregresse – è di fatto un no vax. Non c’è studio o analisi che li possa convincere. Il calo dei decessi e dei ricoveri in rianimazione tra chi si è protetto dal Covid? Tutte balle. La letalità che schizza nei Paesi dove si è vaccinato poco? Un inganno delle multinazionali che vogliono solo fare soldi.

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Il Delphi Group della Carnegie Mellon University ha tentato di capire cosa spinga queste persone a rifiutare l’iniezione. Per farlo ha chiesto l’aiuto di Facebook e ben 18 milioni di persone hanno risposto al sondaggio preparato dai ricercatori. In 4,1 milioni hanno affermato che non intendono farsi iniettare alcunché. Ed ecco le motivazioni, perché molti ne hanno addotte più di una, che sono state fornite. Il 45% di chi dice no è preoccupato dagli effetti collaterali. Il 40%, li chiameremo i super altruisti, preferisce aspettare per vedere cosa succede a chi ha già ricevuto il vaccino. Il 29% è contrario ai vaccini. Il 27% non si fida del proprio governo. Il 21%, gli eredi del pelide Achille, pensano di non averne bisogno. Il 4% si rifiuta per motivi religiosi.

In Italia, tra gli over 50, la fetta più grande di non vaccinati è proprio quella dei cinquantenni. Secondo gli ultimi dati disponibili, sono oltre 2 milioni. Le differenze tra regione e regione sono enormi. In Sicilia il 27,5% – parliamo di circa 201mila persone di età compresa tra i 50 e i 59 anni – proprio non ne vuole sapere. Nel Lazio, la regione più virtuosa, la percentuale si assottiglia al 17,3 (ma sono comunque di 162mila persone).

E non è un caso che un paio di mesi fa a lanciare l’allarme sui nati prima del 1970 sia stato proprio Mario Draghi. "La sfida principale – aveva detto il premier – non è vaccinare i dodicenni, ma cercare tutti coloro che hanno più di 50 anni e non si sono ancora vaccinati. Sono coloro che si ammalano e si ammalano in maniera grave. Devono essere vaccinati". Ma non c’è dato che li possa convincere. Mentre i più giovani si immunizzano per tornare a vivere una vita normale e i più anziani lo fanno perché consci dell’alta letalità del Covid per chi è avanti negli anni, i cinquantenni resistono.

"Capire il perché non è semplice. Chi ha tra i 50 e i 59 anni – spiega Marco Terraneo, docente di sociologia della salute all’università Bicocca di Milano – è metà del guado. Guarda gli anziani e pensa che, data la loro età, non hanno poi molto da perdere nel caso in cui il vaccino dovesse per caso rilevare effetti collaterali a lungo termine. Rispetto ai giovani i cinquantenni non hanno più l’esigenza di proteggersi per uscire la sera e cercare nuove esperienze. Il ragionamento di fondo che fanno è molto egoistico: ‘Mandiamo avanti gli altri e vediamo che succede’".

E fargli cambiare idea diventa difficile. "Credo che se l’obbligo del Green pass diventasse più pervasivo, magari con la necessità di mostrarlo al lavoro o sui mezzi pubblici, potrebbero immunizzarsi, a meno che non siano dei no vax convinti, che – prosegue – restano comunque una frangia minoritaria". E il collante di tutte le più assurde convinzioni sono proprio i social. "Sul web queste persone non cercano informazioni in modo neutro: vanno a caccia di notizie che confermino quello che si vogliono sentire dire. Poi lo condividono e fanno gruppo. A questo punto diventa molto difficile convincerli del contrario". Tanto che anche Keanu Reeves, davanti a questo muro, potrebbe preferire la pillola blu.

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