La sfiducia del signore di mezza età

Vaccinazioni ma non solo

Succede questo: succede che i giovani fanno la fila per vaccinarsi, i vecchi anche perché sanno che sono i più esposti al rischio di finire in rianimazione; e invece i più recalcitranti sono gli italiani nella fascia compresa fra i cinquanta e i sessant’anni. Perché? Non pensiamo solo al discorso del vaccino – di cui si discute efficacia e sicurezza – del Green pass, delle libertà eccetera. Andiamo alla radice. E la radice è questa: i giovani si fidano, hanno un atteggiamento di fiducia nei confronti delle istituzioni. I 50-60enni no, o comunque molto meno. Il punto non sono i vaccini: il punto è la fiducia.

I giovani di oggi vivono difficoltà non vissute dai loro genitori. Il posto fisso non esiste più, comprare una casa per fare una famiglia è un miraggio per quasi tutti, il Paese in cui vivono ha vissuto in questi anni un declino preoccupante, e anche i riferimenti morali, culturali e ideologici sono assai incerti. Un tempo si cresceva con i valori trasmessi dalla famiglia, dalla scuola, dalla Chiesa o dal Partito. Stop. Non c’era altro. Adesso, già da bambini e da adolescenti si è tempestati da migliaia di modelli, spessissimo in contrasto fra loro. Eppure, i giovani hanno più fiducia. Quando sentono un ministro o un generale che li invita a vaccinarsi, si vaccinano. Non pensano all’imbroglio, al complotto, al business di Big Pharma. È nella natura del giovane avere fiducia, speranza nel futuro. La vita è tutta davanti.

È quando si arriva alla cosiddetta mezza età, o poco più, che in molti affiorano i sentimenti negativi. Ci sono le ferite della vita che hanno lasciato cicatrici. Ci sono le delusioni, i fallimenti. E subentra una tentazione: pensare che tutto remi contro, magari che ci sia qualcuno – un Potere Cattivo – che ti ha impedito di realizzare i tuoi sogni di gioventù. Così, ti dai un alibi: non ce l’ho fatta perché non sono stato raccomandato, perché gli altri hanno giocato sporco contro di me, perché la politica fa tutta schifo, il governo è corrotto, lo Stato inefficiente quando non assente, e poi ci sono le multinazionali, gli scienziati asserviti alla finanza, e così via. E così si credono a tutte le fake news che circolano sui social e che parlano di complotti oscuri. I ragazzi dicono che sono i 50-60enni a credere alle balle della Rete: e hanno ragione. Certo non vale per tutti: ma i dati sui vaccini ci dicono anche questo.