Green pass, obbligo in mense aziendali e a scuola: protestano i sindacati

Primo sciopero nel Torinese contro la richiesta del pass in mensa. Sindacati scuola: "Basta diktat dal governo"

Green pass (Ansa)

Green pass (Ansa)

Roma, 11 agosto 2021 - Il green pass sui luoghi di lavoro e a scuola diventa un problema per i sindacati. E l'obbligo del passaporto vaccinale per accedere alla mensa aziendale, che il governo equipara di fatto ai ristoranti, fa scattare il primo sciopero. Accade a Campiglione Fenile, in provincia di Torino, dove la Rsu Fim-Cisl ha proclamato per venerdì 13 agosto 2 ore di astensione dal lavoro, per i 650 dipendenti della Hanon Systems, azienda specializzata in componenti elettronici che ha annunciato di far entrare a mensa solo ai dipendenti che hanno il green pass. Ma sul piede di guerra sono anche i sindacati della scuola che denunciano come "la decisione di adottare il green pass per il personale scolastico, con relative sanzioni in caso di inadempienza, sia stata assunta dal governo in modo unilaterale". Basta "diktat - sostengono - la scuola non si riapre per decreto serve il confronto".

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Pass per la mensa aziendale

"Si discriminano i lavoratori e si viola la loro privacy mettendoli alla gogna davanti ai colleghi senza considerare i motivi per cui qualcuno non ha ancora fatto il vaccino" sostiene Davide Provenzano, leader della Fim Cisl Torino, a seguito della proclamazione di 2 ore di sciopero alla Hanon Systems. Il sindacalista chiede all'azienda "di aspettare chiarimenti dal governo prima di procedere" con l'introduzione dell'obbligo di green pass per accedere alla mensa aziendale.

La comunicazione diffusa dalla direzione risorse umane dell'azienda di Campiglione Fenile spiega che il dipendente privo di green pass non potrà accedere nel locale mensa e dovrà consumare il proprio pasto al sacco in un'area differente, ma non "nelle aree aziendali comuni, negli spogliatoi, nella aree break e sulle postazioni di lavoro". Di fronte alle proteste dei lavoratori, l'azienda ha proposto di creare un tendone esterno, ma anche questa soluzione non è piaciuta.

"Siamo favorevoli al vaccino - precisa Provenzano - ma se gli operai possono lavorare in linea senza green pass, allora possono anche mangiare in mensa senza il certificato. È un problema che va risolto a livello nazionale, servono linee guida chiare e non iniziative estemporanee". Nei giorni scorsi, aveva detto la stessa Cisl, "per voce istituzionale è stato precisato che il green pass è obbligatorio anche per accedere nelle mense aziendali ma non da estendere per quanto riguarda l'accesso ai contesti lavorativi". "La norma parla di esercizi che somministrano cibi e bevande, non di mense aziendali che, peraltro, applicano già da tempo i protocolli Covid, che prevedono tra l'altro plexiglas e turni separati", ribatte Provenzano.

Ma la protesta sindacale alla Hanon System potrebbe non restare isolata. Anche la Stamet di Feletto, azienda di stampaggi metallici sempre nel Torinese, ha comunicato ai suoi 150 addetti l'obbligo del green pass. Un problema che, al ritorno dalle ferie, riguarderà un numero elevato di lavoratori, tanto che all'Unione industriale stanno arrivando richieste di chiarimenti. "Equiparare un ristorante a una mensa aziendale - ribadisce il leader della Fim Cisl torinese Provenzano - è una forzatura. Il governo deve chiarire".

La questione a scuola

I sindacati della scuola si compattano contro l'obbligo del green pass per il personale e soprattutto contro le sanzioni previste per chi non si adegua, che arrivano sino alla sospensione con perdita della retribuzione. Il governo ha deciso in modo "unilaterale", nonostante il confronto aperto da tempo tra l'amministrazione e sindacati per trovare soluzioni utili a far ripartire la scuola in presenza, accusano con un documento unitario le sei sigle rappresentative di tutto il comparto (Cgil, Cisl e Uil, Snals e Gilda e l'Anief). È anche per questo che, "in una categoria già vaccinata al 90%, il provvedimento sta alimentando forti tensioni", avvertono, chiedendo un cambio di passo, e cioè che le soluzioni ai problemi siano trovate attraverso il dialogo e il confronto.

Sulle resistenze sollevate dai sindacati della scuola è intervenuto il ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi: "Il  green pass è uno strumento a tutela della salute di tutti - scrive in un post su Facebook il ministro -, in particolare dei più fragili, non una misura punitiva. Ringrazio il personale scolastico che ha aderito con percentuali molto alte alla campagna vaccinale mostrando grande serietà e responsabilità. La vaccinazione è un elemento fondamentale per il rientro a scuola in sicurezza e in presenza". Bianchi ha inoltre aggiunto che la riapertura della scuola "in presenza e in sicurezza è davvero l'obiettivo di tutto il governo", assicura. E poi anche "siamo al fianco delle scuole in ogni passaggio", "stiamo mettendo in campo ogni azione utile per alleviare il carico burocratico che grava spesso sulle istituzioni scolastiche" ha proseguito il ministro annunciando l'immissione in ruolo di più di 42mila insegnanti oltre all'autorizzazione all'assunzione di 12.193 unità di personale Ata.