Sovranità scolastica Il liceo del Made in Italy "Arte, moda e cibo le materie di studio"

Meloni pensa a istituti nei distretti delle eccellenze nazionali. Le opposizioni si mettono di traverso: idee vecchie, è solo propaganda.

Sovranità scolastica  Il liceo del Made in Italy  "Arte, moda e cibo  le materie di studio"

Sovranità scolastica Il liceo del Made in Italy "Arte, moda e cibo le materie di studio"

di Giovanni Rossi

Giorgia Meloni arriva al Vinitaly, scansa i ritardi nel Pnrr e, tra un brindisi e l’altro, rilancia l’istituzione del liceo del Made in Italy "per valorizzare il legame che esiste tra nostra cultura, i territori e la nostra identità". La traccia di lavoro (con delega all’esecutivo) è già pronta al Senato e porta la firma di Fratelli d’Italia. Per il primo biennio (27 ore settimanali di insegnamento), ecco lingua e letteratura italiana, cultura straniera, storia dell’arte, matematica, informatica, scienze naturali, fisica, scienze motorie e sportive, storia e geografia, diritto ed economia politica, religione cattolica o attività alternative; per il secondo biennio e nel quinto anno (31 ore settimanali) due materie in più: economia e gestione delle imprese del Made in Italy; modelli di business nelle industrie dei settori della moda, dell’arte e dell’alimentare. Si muove anche il ministro Adoldo Urso. "Una rete di licei con sedi presso i distretti del Made in Italy, coordinati a livello ministeriale e adottati dagli imprenditori che rappresentano l’eccellenza", è l’ipotesi operativa già sul tavolo.

Tra gli stand veronesi, i numerosi studenti in agraria ascoltano il Meloni-pensiero: "In un mondo in cui è stato detto che se avessi scelto il liceo avresti avuto un grande sbocco nella tua vita, e se invece avessi scelto un istituto tecnico avresti avuto opportunità minori, dimentichiamo che in questi istituti – l’agrario ad esempio – c’è una capacità di sbocco nel mondo del lavoro più alto di quelli che danno altri percorsi. Per come la vedo io, questo è il liceo". Frase che scatena la reazione del Movimento 5 Stelle: "II dualismo tra istituti tecnici e licei rappresenta un modo vecchio di pensare. L’idea del liceo del Made in Italy è solo propaganda". E "se passano le norme a tutela dell’italiano proposte da Rampelli, la premier rischia una multa molto salata, credo 100mila euro", ironizza Nicola Fratoianni (Avs).

Ma negli stand del Vinitaly gli operatori apprezzano la proposta. "Con il settore agroalimentare e quello del vino in particolare che rappresentano la perfetta sintesi di economia, lavoro, salute, cultura, storia e ambiente, è giusto sostenere lo sviluppo e la valorizzazione del Made in Italy anche sul fronte scolastico con corsi di studio mirati", afferma Coldiretti. "Il cibo – continua l’associazione di settore più rappresentativa – è diventato la prima ricchezza dell’Italia per un valore di 580 miliardi di euro nel 2022". E per il successo sui mercati, specie "esteri", è importante "far conoscere in forma integrata i primati del Made in Italy".