Giovedì 25 Aprile 2024

Sorvegliati anche sul web? Salviamo i diritti

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Giorgio

Triani

Medioevo digitale. Straordinario e inquietante che sentimenti e comportamenti

antichi, medievali appunto, rinascano nel pieno della società 3.0. In un mondo

sempre più plasmato dal web, dalle applicazioni digitali, dai social media. Naturalmente il caso dell’operaio delle acciaierie di Taranto, prima sospeso e poi licenziato per avere postato su Facebook l’invito a seguire ’Svegliati amore mio’, è solo l’ennesimo caso di concezione primitiva della rete e dei social. ’Capitalismo delle piattaforme’ e ’capitalismo di sorveglianza’ sono due definizioni che rendono bene l’idea di un web e di una tecnologia occhiute, orwelliane; nelle quali a dispetto della modernità dei nomi sembra, talvolta, di essere tornati al tempo dei padroni da ’li beli braghi bianchi’.

Nel caso però dell’incredibile decisione dei vertici di ArcelorMittal, colpisce che il pretesto sia stata una fiction televisiva e assunta più o meno nei giorni in cui è stata abolita in Italia la censura cinematografica. Anche perché, se facciamo il confronto fra la celebre scena del burro con Maria Schinider e Marlon Brando in ’Ultimo Tango a Parigi’ e le vicende sentimentali di Sabrina Ferilli nella fiction di Canale 5, realizziamo che basta poco per scivolare dal tragico al grottesco. Forse al comico, se non fosse serio e concreto il licenziamento dell’operaio di Taranto. Per il quale però si sono già mobilitati in tanti, a partire dalla stessa Ferilli, che si farà carico delle spese legali, al ministro Orlando che ha chiesto chiarimenti all’azienda. Resta tuttavia dirimente e importante che la vicenda non si sgonfi velocemente come è montata. Perché pone due grandi ordini di problemi. Uno di nuove regole, soprattutto sul piano dei diritti e libertà personali. Che col web sono completamente saltate. Il secondo di status e relazioni di lavoro, non solo sindacali, che vanno riscritti e adeguati a una realtà che è in rivoluzione