Giovedì 9 Maggio 2024

Rider, la vendetta contro i Vip. "Da Icardi ai Ferragnez, ecco chi non dà la mancia"

I ciclofattorini minacciano: "Noi produciamo i dati, noi conosciamo i vostri punti deboli e non esiteremo ad usarli contro di voi". Le aziende: "Sconcertate"

Un rider per le vie di Milano

Un rider per le vie di Milano

Milano, 26 aprile 2019 - Rider sul piede di guerra contro i Vip, 'rei' di non elargire mance a dispetto delle loro possibilità economiche. "E' più facile ricevere la mancia se si consegna in zone popolari o in quartieri periferici, piuttosto che in distretti o in civici fighetti e più pettinati", dicono infatti i ragazzi in bicicletta che per pochi euro ci portano a casa la cena a qualsiasi ora (e anche sotto il nubifragio). Così ieri, il 25 aprile, i ciclofattorini milanesi si sono 'liberati' annunciando la rivolta sulla loro pagina Facebook: "Se l'informazione è potere noi rider liberiamo i dati!". Insomma, "noi produciamo i dati, noi conosciamo i vostri punti deboli e non esiteremo ad usarli contro di voi", è la minaccia.

Per il momento hanno compilato la #blacklist di tutti i beniamini dello spettacolo o del pallone - a loro dire - col 'braccino corto'. La pubblicano definendola "un elenco di tutte le star e i vip che regolarmente ordinano con le app e non lasciano la mancia a nessun fattorino, nemmeno in caso di pioggia! In questa lista - scrivono - compaiono attori, presentatori, cantanti, calciatori, sportivi, musicisti, rapper, influencer".

L'AVVERTIMENTO - Sempre via social, i rider lanciano un avvertimento ai clienti:  ricordatevi bene che "entriamo nelle vostre case, vi portiamo il cibo e qualsiasi altra cosa vogliate, praticamente a tutte le ore del giorno, siamo in strada sotto la pioggia battente o sotto il sole cocente, senza assicurazione. Sappiamo tutto di voi. Sappiamo cosa mangiate, dove abitate che abitudini avete. E come lo sappiamo noi, lo sanno anche le aziende del delivery".

Segue la spiegazione: "Queste piattaforme, come sfruttano noi lavoratori senza farsi alcuno scrupolo, sfruttano anche voi, speculando e vendendo i vostri dati". "Questo è il lato oscuro della #gigeconomy: si produce valore in tutti i modi possibili, dal servizio di vendita del prodotto al trasporto a domicilio delle merci, fino alla mappatura dei dati, alla loro analisi e alla loro compravendita. La domanda è che cos'è la privacy nel 2019? Per noi è nuovo #welfare indotto dal denaro raccolto dalla monetizzazione dei nostri dati e la redistribuzione di tale ricchezza. È trasparenza dei conti nelle aziende dell'economia digitale. È il diritto all'oblio e l'accesso libero alla tecnologia. Non possiamo più prescindere dall'avere diritti sindacali, #reddito incondizionato, salario minimo e una previdenza sociale adeguata. Se vogliamo vivere il nostro futuro occorre anche un upgrade nei diritti!". Infine l'annuncio: "Questo elenco verrà aggiornato in tempo reale e reso pubblico ogni qualvolta lo riterremo necessario. Invitiamo tutti i nostri colleghi a mandarci altre segnalazioni".

LA LISTA - Ma ecco l'elenco delle persone note sotto la lente dei rider. Si va da influencer e cantanti (tra tutti la coppia Ferragni-Fedez) ai campioni superpagati del pallone come Icardi e Wanda Nara, Bonucci, Paolo Cannavaro, Higuain, Mexes passando per personaggi televisivi come Teo Mammuccari o Platinette.

- DJ Albertino - Teo Mammucari - Fedez - Chiara Ferragni - Andrea Musacco - Cristian Abbiati - Paolo Cannavaro - David Moss - Danilo D'Ambrosio - Noyz Narcos - Marracash - Salvatore Aranzulla - Alessandro Gentile - Leonardo Bonucci  - Fabio Rovazzi - Mauro Icardi - Wanda Nara - Matteo Sarzana - Gianluca Cocco - Matteo Pichi - Gonzalo Higuain - Philippe Mexes - Clementino  - Rocco Hunt - Platinette

LE RIVENDICAZIONI - La lista è lunga. "Pretendiamo che le nostre mance non vengano tassate, a oggi viene trattenuta l'Iva quando il pagamento avviene (come la maggior parte delle volte) per mezzo del supporto di intermediazione digitale, quando dichiarate il contrario. E qualora fossimo costretti dal servizio aziendale a ricevere parte dei pagamenti in contante, come a #Glovo, pretendiamo un'indennità di cassa, perché già mentre siamo in consegna capita che veniamo aggrediti perché la gente cerca di derubarci o ci fregano le bici fuori dai palazzi e dai ristoranti, manca solo di venir rapinati e di rimetterci i soldi di tasca nostra!"

LA REPLICA DELLE PIATTAFORME - "Siamo sconcertati dalle dichiarazioni pubblicate su Facebook dal gruppo Deliverance Milano, soprattutto in relazione al tema della privacy e alle minacce, neanche troppo velate, che sono state rivolte ad alcuni consumatori", replica intanto AssoDelivery, associazione che rappresenta le principali piattaforme di food delivery (Deliveroo, Glovo, Just Eat, Social Food e UberEats). "Le dichiarazioni sono molto gravi e abbiamo già segnalato l'accaduto alle autorità competenti, al fine di andare a fondo sulla questione e prendere i dovuti provvedimenti, compresa l'interruzione dei rapporti con le persone coinvolte in attività illegali. La legalità e la sicurezza dei nostri clienti sono una nostra priorità", prosegue la nota in cui vengono prese le distanze dai lavoratori e sottolineato che le piattaforme trattano i dati dei propri clienti nel totale rispetto della normativa vigente in materia di privacy.

"Le mance sono qualcosa di positivo, alle quali siamo favorevoli e restano una possibilità a totale discrezione dei clienti - conclude AssoDelivery -. Nelle piattaforme in cui è disponibile la funzione, le mance vanno completamente ai rider. A questi compensi si applica la normale tassazione prevista dalla legge, senza nessuna trattenuta da parte delle piattaforme".