Quando l’uomo corteggia a colpi di bugie

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Piero

Degli Antoni

I pavoni fanno la ruota, i gorilla battono i pugni sul petto, gli uomini salpano l’ancora. Sonia Bruganelli, moglie di Paolo Bonolis, al Grande Fratello Vip aveva rivelato che, nelle fasi del corteggiamento, il conduttore l’aveva invitata sul suo, ehm, yacht, millantando di possederlo. In realtà la barca era di un amico. Invitato a CartaBianca, Bonolis ha risposto a distanza alla moglie (ma non possono parlarsi mentre fanno colazione? mah): "Per ogni pesce c’è l’esca giusta. Evidentemente poi la signora ha abboccato".

Al di fuori delle metafore marine, è pur vero che, fin dall’epoca delle caverne, l’uomo ha dovuto fare mostra di particolari abilità per conquistare (che brutto verbo) la donna. Allora bastava portare a casa, cioè in grotta, un paio di porcelli, oggi sembrerebbe necessario perlomeno una Porsche. È un istinto atavico che, dopo qualche decina di migliaia di anni, non riusciamo a scrollarci di dosso. A volte basta un mazzo di fiori, un profumo, una bottiglia di champagne, una cena da Cracco (forse è più economica la Porsche), insomma un’unità di misura per la grandezza della nostra infatuazione. È la fiche che lanciamo sul tavolo verde dell’amore (che bella frase, eh?). Possiamo vincere l’en plein, oppure soltanto passare alla cassa per saldare il conto. Come disse l’immortale poeta: Cos’è mai un bacio ? Un apostrofo rosa tra le parole t’offro.