Venerdì 26 Aprile 2024

Caso Orlandi, Papa Francesco difende Giovanni Paolo II: “Illazioni offensive e infondate”

La vicenda delle parole espresse da Pietro Orlandi che hanno sollevato un polverone all'interno del Vaticano. Il fratello di Emanuela: “Bergoglio ha fatto bene a tutelare Wojtyla”

Città del Vaticano, 16 aprile 2023 – Nell'intricatissimo caso Orlandi che negli ultimi tempi ha avuto un’accelerata dopo l’avvio delle indagini in Vaticano, oggi Papa Francesco ha rivolto un "pensiero grato" alla memoria di San Giovanni Paolo II, "oggetto di illazioni offensive e infondate". 

Bergoglio si riferisce alle frasi riportate da Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, che hanno sollevato un polverone – per usare un eufemismo – all’interno del Vaticano, schierato ora in difesa a spada tratta della memoria di Wojtyla. 

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"Papa Francesco ha fatto bene a difendere Wojtyla dalle accuse formulate da Marcello Neroni attraverso un'audio reso pubblico il 9 dicembre scorso dal giornalista Alessandro Ambrosini", ha replicato Pietro Orlandi all'Adnkronos. "Le uniche accuse nei confronti di Wojtyla sono emerse da quell'audio - prosegue il fratello di Emanuela Orlandi - Per questo ho ritenuto di consegnare quell'audio al promotore di Giustizia in Vaticano Alessandro Diddi affinché indagasse su questo personaggio. Non posso certo io dire se in quell'audio viene detto il vero o il falso. Lo stesso Diddi mi disse che è necessario scavare ovunque. Ma è giusto che Francesco abbia ritenuto difendere Wojtyla da quelle accuse", ha concluso Pietro Orlandi.

La chiara presa di posizione di Bergoglio giunge all’indomani dello scontro tra il Promotore di Giustizia vaticano, Alessandro Diddi, e il fratello della giovane scomparsa 40 anni fa in circostanze mai chiarite e sul cui caso lo stesso Papa ha fatto riaprire le indagini. Ieri Diddi ha convocato l'avvocato di Orlandi, Laura Sgrò, per chiedere di fare i nomi dietro a quanto raccontato da Pietro in televisione poche ore prima. Affermazioni contenute in un audio fatto sentire in diretta, il cui autore sarebbe un non meglio identificato personaggio vicino alla Banda della Magliana. L'avvocatessa, convocata come persona informata sui fatti, ha opposto il segreto professionale. I media vaticani, prima Vatican News e poi l'Osservatore Romano, hanno apertamente criticato sia Sgrò, sia Orlandi, perché si sono rifiutati di dire da chi avrebbero raccolto "le voci sulle presunte abitudini di Papa Wojtyla che, secondo quanto raccontato dal fratello di Emanuela durante la trasmissione Di Martedì, la sera se ne usciva con due suoi amici monsignori polacchi e non andava certo a benedire le case".

"Ieri sono stata chiamata in Vaticano per Emanuela, non per Giovanni Paolo II. Nessuno mi chiesto di Giovanni Paolo II. Non è mai stato nominato dal Promotore durante il nostro brevissimo colloquio. Non risulta nel verbale, non è mai stato oggetto di conversazione", ha affermato oggi l’avvocato Laura Sgrò. "Quando sono uscita ho scoperto che sarei stata reticente su fatti che lo riguardano. Ma come si fa a essere reticenti su qualcosa di cui non si è parlato? Non ho mai messo in discussione la Santità di Giovanni Paolo II - sottolinea - come legale di Pietro Orlandi abbiamo messo a disposizione degli inquirenti quello che sapevamo. Nel rispetto della mia posizione di avvocato, sono disponibile a un colloquio. Abbiamo chiesto chiarezza", ha concluso Sgrò.