Martedì 16 Aprile 2024

Napoli, duplice omicidio a Sant’Antimo: uccisi due cognati, si è costituito il suocero

L’uomo si è consegnato alle forze dell’ordine. Chi erano Luigi Cammisa, 29 anni, e Maria Brigida Pesacane di 24 anni, freddati lui in strada, lei in casa con diversi colpi di arma da fuoco

La 24enne Maria Brigida Pesacane e il 29enne Luigi Cammisa, freddati a Sant'Antimo nel Napoletano

La 24enne Maria Brigida Pesacane e il 29enne Luigi Cammisa, freddati a Sant'Antimo nel Napoletano

Napoli, 8 giugno 2023 – Si è costituito Raffaele Caiazzo, il suocero sospettato e ricercato per il duplice omicidio a Sant’Antimo, in provincia di Napoli: le vittime Luigi Cammisa e la 24enne Maria Brigida Pesacane, erano cognati

Lui e lei sono stati ammazzati in luoghi diversi, ma da subito i due omicidi sembrano collegati. L’ombra del delitto familiare è tra le piste seguite dagli investigatori che nelle ore successive ai delitti cercano un sospettato, si tratta di Raffaele Caiazzo, 44enne di Caserta, è il suocero dei due giovani. Questa mattina era partita la caccia all'uomo anche con un elicottero, la procura aveva diffuso la foto di Caiazzo che si è poi costituito nella caserma carabinieri di Gricignano di Aversa (Caserta) Raffaele Caiazzo. I militari lo stanno trasferendo nella caserma della compagnia di Giugliano in Campania.

Per ora l'uomo non ha confessato nè ha fatto ritrovare l'arma usata per il delitto. Caiazzo avrebbe fatto tutto da solo, colpendo prima Cammisa in strada mentre probabilmente il 29enne andava a lavoro, e poi, secondo una sequenza di sangue, la nuora.

Raffaele Caiazzo, la foto diffusa dalla Procura di Napoli. L'uomo è ricercato per il duplice omicidio di Sant'Antimo
Raffaele Caiazzo, la foto diffusa dalla Procura di Napoli. L'uomo è ricercato per il duplice omicidio di Sant'Antimo

Lui muore in strada, lei in casa 

I carabinieri della compagnia di Giugliano sono intervenuti questa mattina in piazzetta Sant'Antonio per la segnalazione di colpi d'arma da fuoco. Sul posto, a terra, c'era il cadavere del 29enne Luigi Cammisa raggiunto da diversi colpi di arma da fuoco.

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Negli stessi momenti i militari sono intervenuti in un appartamento di via Caruso 17. All'interno c'era il cadavere di Maria Brigida Pesacane, 24 anni, anche lei era stata colpita a morte da diversi colpi. Sono in corso le indagini da parte dei carabinieri della compagnia di Giugliano e del nucleo investigativo di Castello di Cisterna. 

Le voci in paese

Le voci si rincorrevano nel piccolo paese in provincia di Napoli. E per il suocero i sospetti erano motivo di astio, di rancore, un tarlo. Ruoterebbe attorno a una presunta storia extra matrimoniale il movente che ha portato questa mattina al duplice omicidio. Secondo Raffaele Caiazzo, Luigi e Maria Brigida erano amanti. I due però erano anche suo genero e sua nuora, sposati con i suoi figli, Anna e Alfredo. Tra le coppie ci sarebbero state già diverse liti in passato. 

Chi era lui Luigi Cammisa 

Operaio edile, 29 anni, Luigi Cammisa era sposato con Anna, la figlia di Caiazzo, una relazione nata nel 2012. La coppia aveva due bambini di 2 e 7 anni. Il corpo senza vita del 29enne è stato rinvenuto alle 6.30 di mattina in piazzetta Sant'Antonio: Luigi era appena uscito di casa, stava andando a lavoro quando è stato ammazzato con diversi colpi di pistola. 

Chi era Maria Brigida uccisa con i figli in casa

Negli stessi minuti i carabinieri sono intervenuti in un appartamento di via Caruso 17, a poca distanza da piazza Sant'Antonio. É la casa dove Maria Brigida Pesacane vive insieme al marito Alfredo, figlio di Caiazzo e ai due figlioletti di 2 e 4 anni. La coppia si era conosciuta nel 2015. Quando arrivano i militari per Maria, 24 anni, non c'è più nulla da fare: uccisa anche lei a colpi di pistola mentre i bambini erano in casa, le hanno sparato mentre era in bagno. I bimbi dormivano ancora, ma hanno sentito i colpi e ora sono sotto choc.

Lo strazio dei parenti

Stride contrasto tra striscioni per scudetto Napoli e cadavere Stride, a Sant'Antimo, in piazzetta Sant'Antonio, il contrasto nella strada ancora addobbata a festa per lo scudetto del Napoli mentre a terra c'è il cadavere di Luigi Cammisa, ricoperto con il consueto lenzuolo dorato utilizzato in queste circostanze.

A rendere ancora più drammatica la scena le grida delle donne, parenti e conoscenti della vittima, che in maniera ininterrotta hanno urlato il nome. Poi, la vittima è stata portata via dal carro funebre.

Fiaccolata per Giulia 

Ancora lutti e dolore a sant'Antimo, nella stessa città a nord di Napoli dove questa mattina sono stati uccisi Luigi e Maria Brigida è in programma questa sera alle 19, una fiaccolata per Giulia Tramontano, la ragazza incinta di 7 mesi ammazzata dal compagno Alessandro Impagnatiello a Senago nel Milanese, era infatti originaria proprio di Sant'Antimo. La manifestazione partirà dalla Villa Comunale Del Rio, scenderà lungo via Roma e terminerà in Piazza della Repubblica. I due fatti non sono collegati fra loro.

Don Salvatore: “Degrado sociale”

"Facciamo fatica a concepire delitti come quello di Giulia, ma anche la follia di chi ammazza la nuora nella casa dove si trovano i propri nipoti”, commenta in serata il presidente della Regione Vincenzo De Luca, partecipando alla fiaccolata.  “Violenza, violenza, sempre e solo violenza” – afferma il parroco don Salvatore Coviello, che conosceva bene Giulia ma non le vittime del duplice omicidio, originarie del vicino comune di Casandrino. “Ci riprendiamo da una tragedia e ne arriva subito un'altra. Questo duplice omicidio - si sfoga il prete - è frutto di un degrado sociale ed economico; qui si sopravvive e c'è anche tanta ignoranza, visto che si fa fatica a portare i figli a scuola. Ricordo che a Sant'Antimo non c'è un ristorante, non c'è un cinema, un teatro, non c'è alcun luogo aggregante per i cittadini”. Molto provato anche il sindaco Massimo Buonanno, che parla di “fatto gravissimo, che ci rattrista ancora di più”. “La città - dice - si è svegliata sgomenta proprio nella giornata in cui abbiamo organizzato la fiaccolata per Giulia. Purtroppo a Sant'Antimo c'è ancora tanto da fare per sensibilizzare la cittadinanza ad una generale cultura della legalità. E il parroco ha ragione quando dice che mancano luoghi di aggregazione; per questo negli ultimi mesi abbiamo riaperto le ville comunali che erano chiuse”.

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