Marmolada, le ricerche: i dispersi scendono a 5, tutti italiani. Chiuso l'intero massiccio

Il bilancio è di 7 morti, di cui uno sconosciuto, e 8 feriti. La Procura: "Evento imprevedibile". Mattarella: "Tragedia simbolo dei cambiamenti climatici".Trovati altri resti con i droni. Da domani l'uso dei cani. La possibilità di trovare sopravvissuti è ritenuta "pari a zero". Nessun soccorritore può risalire il ghiacciaio a piedi. Prevista l'installazione di radar che segnalino nuovi crolli

Canazei, 5 luglio 2022 - Sono riprese questa mattina dopo l'alba le ricerche dei dispersi sulla Marmolada. A inizio pomeriggio è stato aggiornato a il numero dei dispersi - tutti italiani tra cui 2 donne- rispetto ai 13 di ieri sera. L'ultimo bilancio ufficiale è stato fatto dal procuratore di Trento Sandro Raimondi. Restano 7 le vittime e al momento, riferisce il Soccorso alpino, "sono state riconosciute ufficialmente 4 vittime, tutte di nazionalità italiana".

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Tra queste l'ultima riconosciuta oggi è Liliana Bertoldi, 54 anni, di Levico (Trento), molto conosciuta in tutto il Trentino dove lavorava come ambulante con un furgone per la vendita di polli allo spiedo. Altri due corpi sono stati riconosciuti come cittadini cechi grazie ai documenti che avevano con sè. Il procuratore di Trento ha aggiunto che una vittima è "sconosciuta", mentre uno degli 8 feriti "è stato dimesso": 

il bilancio finale è quindi di "cinque dispersi", tre uomini e due donne, tutti di nazionalità italiana e originari del Veneto,  di cui non si hanno notizie dal pomeriggio del 3 luglio. Mentre nessuna delle quattro auto ieri parcheggiate vicino alla valanga è ancora ferma lì, il che lascia presupporre che non ci sono altri da cercare.

In mattinata sono stati infatti rintracciati due cechi la cui auto era rimasta parcheggiata da domenica, mentre è stato tolto dalla lista dei dispersi anche il ragazzo trentino di 30 anni di Fornace ricoverato in prognosi riservata a Treviso che non sarebbe in pericolo di vita. Altri due sono francesi che sono stati sfiorati dalla frana di ghiaccio e hanno raccontato che, al momento del crollo, sulla via normale c'erano almeno 12 persone. Un numero che, calcolando i decessi ufficiali con i nomi delle persone che sono state cercate dai parenti, viene considerato realistico. Le autorità che coordinano gli interventi sono riuscite a contattare altre tre persone, di cui non è stata data la nazionalità, inserite in un primo momento dell'elenco dei dispersi. 

La Procura: "Evento imprevedibile"

"In questo momento possiamo escludere assolutamente una prevedibilità e una negligenza o un'imprudenza". Così il procuratore capo di Trento, Sandro Raimondi, in un'intervista. "L'imprevedibilità in questo momento è quella che la fa da protagonista - ha detto -. Per avere una responsabilità bisogna poter prevedere un evento, cosa che è molto molto difficile". "Quando mi hanno chiamato i carabinieri di Cavalese subito dopo la tragedia - ha ricordato -, mi hanno parlato di situazione quasi apocalittica"

Chiuso l'intero massiccio

Le condizioni climatiche di questa mattina sulla montagna sono nettamente migliorate rispetto a ieri e facilitano le ricerche. Durante le ricognizioni svolte in mattinata con i droni lungo la via normale della Marmolada sono stati trovati resti di dispersi e anche effetti personali. Lo ha comunicato il presidente nazionale del soccorso alpino Maurizio Dellantonio.

Intanto in mattinata è stato chiuso l'accesso all'intero massiccio della Marmolada: l'ordinanza di chiusura è stata presa dal sindaco di Canazei Giovanni Bernard. Il provvedimento, che ha al momento una durata indefinita, segue l'ordinanza di chiusura parziale di domenica ed è ritenuto necessario per operare in sicurezza e allontanare curiosi dall'area del disastro.

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Mattarella: "Tragedia simbolo del mutamento climatico non governato"

"Un evento simbolico delle tante tragedie che il mutamento climatico non governato sta comportando in tante parti del mondo". Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al termine dell'incontro con il presidente del Mozambico, a Maputo, ha parlato della tragedia della  Marmolada. Per il capo dello Stato "nessun Paese può affrontare da solo i mutamenti climatici. Serve una piena collaborazione di tutti".

Le operazioni di ricerca

Il pendio della Marmolada è stato monitorato anche durante la notte. Sono possibili solo recuperi in superficie, perché è impossibile scavare: la massa di neve si è totalmente consolidata. Gli elicotteri del Soccorso alpino portano i droni in quota quindi si procede dall'alto alla ricerca di eventuali altri corpi rimasti incastrati tra i massi. I droni scattano immagini e riprese che vengono riversate sul computer dove vengono amplificate, così gli operatori riescono a capire, quasi al centimetro, dove agire. Solo se viene individuato qualcosa un soccorritore viene imbragato e si procede al recupero.

Proprio grazie ai droni erano stati indivuiduati alcuni indumenti, non si sa però se riconducibili alle vittime del disastro di sabato o a reperti precedenti. Lo ha riferito ai giornalisti Fausto Zambelli, assistente di volo del nucleo elicotteri della Provincia di Trento. Zambelli ha riferito inoltre che "si vedrà ora se e come recuperare questi reperti, e se questo significhi che vi sono delle vittime o se appartengono a escursioni storiche precedenti. Le ricerche andranno avanti sicuramente tutta la settimana, 24 ore su 24". C'è ancora una flebilissima speranza di trovare persone vive? "Se ci fossero delle 'sacche' avremmo ancora delle speranza - spiega Zambelli -. Le ore sono chiaramente limitate ma continuiamo a sperare di trovare ancora qualcuno vivo".

Una veduta aerea del ghiacciaio della Marmolada (Ansa)
Una veduta aerea del ghiacciaio della Marmolada (Ansa)

L'ipotesi che a circa 48 ore dal crollo ci possano essere ancora sopravvissuti viene ritenuta comunque "pari a zero", ma nessuno classifica i dispersi in un altro modo. Ieri in serata è scattata l'allerta per il ghiacciaio in Val Ferret: cresce il rischio di crolli dal ghiacciaio di Planpincieux, sul versante italiano del massiccio del Monte Bianco.

Nell'elenco dei dispersi non c'è più un escursionista austriaco, che ha dato notizie di sé alle autorità consolari austriache. I disperi quindi sono 13, dieci di nazionalità italiana e tre di nazionalità ceca. Le vittime accertate della valanga sono sette, di queste tre sono state identificate e formalmente riconosciute dai parenti. Sono tutte e tre della provincia di Vicenza: si tratta di Filippo Bari, Tommaso Carollo e Paolo Dani. Non sono stati al momento resi noti invece i nomi delle altre quattro
 vittime.

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Radar per prevedere nuovi crolli

Tecnici specializzati in frane stanno salendo sul ghiacciaio per installare all'altezza di un rifugio dei "radar in grado di vedere movimenti rapidissimi, tipo valanghe, e più lenti, tipo frane". Tra di loro c'è Nicola Casagli, professore di geologia applicata dell'Università di Firenze, il cui gruppo di ricerca è uno dei centri di competenza del Dipartimento della Protezione Civile. "Sul rifugio della Marmolada - aggiunge Casagli - si è formato un blocco verticale e instabile che piano piano verrà giù perché non può reggere le pendenze. Se va bene cascherà a pezzettini, se va male a pezzettoni". Secondo Casagli, il disastro è avvenuto "per il rialzo anomalo delle temperature ed è un evento che non capita tutti i giorni, di non facile prevedibilità".

Da domani ricerche con i cani

Da domani o al massimo da giovedì il Soccorso alpino tenterà l'ispezione del ghiacciaio con specialisti delle ricerche e con unità cinofile. "La cosa che vorrei fare - ha precisato il presidente del Corpo nazionale del soccorso alpino, Maurizio Dell'Antonio - guardando bene il tempo ma anche le temperature dei prossimi giorni, è un intervento congiunto con tutte le forze che abbiamo in campo: fare dal limite del ghiacciaio in giù un intervento anche con con l'utilizzo dei cani, per vedere se se riusciamo a trovare qualcosa che con i droni è impossibile scovare". Secondo Dell'Antonio in zona dovranno agire "al massimo quindici persone, divise in due; una farà un ramo della valanga e una farà l'altro, con il Col del Bois in mezzo, e metteremo una serie di vedette. Ci saranno tutte le vie di fuga se ci fosse necessario per qualche piccolo crollo, con il massimo attenzionamento. Insomma tutti saranno ben informati di quello che devono fare e prendiamo le persone migliori. Ovviamente dovrò confrontarmi anche con il Capo della Protezione civile e con gli altri a capo delle Forze Armate forze di polizia presenti".