Mercoledì 24 Aprile 2024

Ma chi si crede scomodo a volte stecca

Guido

Bandera

Ve lo dico subito: a me Checco Zalone non fa ridere. Il pubblico e diversi colleghi si sbellicano. Qualche arguto critico ne fa un profeta della guerra al conformismo, battendo le mani estasiato a ogni parolaccia. So di essere limitato e me ne scuso, ma per me sono solo battute grevi. Luca Pasquale Medici, citando Telelombardia come unica emittente che avrebbe assunto Amadeus dopo Sanremo a causa delle sue scomodissime battute, ha provocato l’ilarità scomposta del nuovo Pippo Baudo. Il Baudo originale non l’avrebbe fatto: avrebbe salutato in diretta i colleghi dell’emittente locale e non si sarebbe piegato in due scoppiando in un sonoro, sbuffante sghignazzo.

La gaffe è tutta del conduttore: anche fare da spalla è un mestiere difficile, come quello di intrattenere, specie su Rai Uno. Passare per uomo medio, come Mike Bongiorno, o essere capaci di far battute su tutti senza offendere nessuno, come Corrado, è un lavoro per specialisti. Amadeus, che tanti risultati ha ottenuto agli ascolti dell’ammiraglia Rai, è cascato sul più bello. Far ridere senza ferire o scandalizzare su una rete generalista non è semplice, specie nell’epoca dei social e, appunto, della comicità di Zalone, che per sapere di qualcosa e infrangere i tabù soffocanti del politicamente corretto alla fine diventa piatto, volgare. E quindi (a me) non fa ridere. Se a Telelombardia se la sono presa hanno ragione: non si ride di mezzo milione di spettatori certificati dall’Auditel e del lavoro di chi sta ogni giorno negli studi della Bovisa, senza i mezzi di Viale Mazzini.