Venerdì 3 Maggio 2024

L’incubo di una 17enne siriana . Fugge con la famiglia dalle bombe. Rapita e stuprata dai trafficanti

Per il rilascio della giovane il padre ha dovuto pagare un riscatto. Arrestati un afgano e un pachistano. I profughi volevano raggiungere la Germania: la giovane ferita è stata abbandonata vicino alla tangenziale.

L’incubo di una 17enne siriana . Fugge con la famiglia dalle bombe. Rapita e stuprata dai trafficanti

L’incubo di una 17enne siriana . Fugge con la famiglia dalle bombe. Rapita e stuprata dai trafficanti

Guerra e terremoto evidentemente non erano abbastanza per la vita sfortunata di una minorenne siriana. Dopo essere riuscita a scappare dal fuoco delle bombe e dalle scosse sismiche a ripetizione, la 17enne è passata anche per l’orrore di un sequestro e di una violenza sessuale. In manette sono finiti un pachistano e un afghano.

Indagini lunghe quasi un anno hanno sollevato il velo sull’inquietante episodio di una giovane siriana che a Lodi entrò in un supermercato, denunciando di essere stata rapinata e violentata: ora, si è scoperto che, insieme alla famiglia, la ragazza era sta vittima di una tratta di esseri umani. La polizia, coordinata dalla Procura della Repubblica presso la Direzione distrettuale antimafia di Bologna, ha individuato e arrestato un cittadino pakistano ed un afghano accusati di sequestro di persona a scopo di estorsione, violenza sessuale, lesioni e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Ancora ricercata, invece, una donna di origine albanese.

Dai primi accertamenti era emerso che la minore, insieme ai propri famigliari, tutti cittadini siriani rifugiati in Turchia a causa della guerra, aveva deciso di intraprendere un lungo viaggio verso la Germania affidandosi ad un gruppo di trafficanti. La famiglia, composta da padre, madre, sorella, fratello e nonna, una volta giunta in Slovenia, era stata fatta salire su due diverse autovetture. Nel corso del viaggio, varcato il confine italiano, il padre e il fratello erano stati abbandonati nei pressi di una piazzola di sosta dell’autostrada nei pressi di Udine, mentre il resto del nucleo famigliare, a bordo dell’altra macchina, era stato condotto in una zona rurale in provincia di Reggio Emilia. Da qui la giovane, con un pretesto, era stata poi allontanata e condotta presso un’altra abitazione.

In quel luogo la 17enne era stata costretta a chiedere al padre una somma di denaro per la sua liberazione e a subire abusi e percosse. Avvenuto il pagamento del riscatto, la minore, che aveva riportato la frattura di un avambraccio, fu fatta salire di nuovo in auto per poi essere abbandonata a Lodi, nelle immediate vicinanze della tangenziale, prima di essere successivamente soccorsa della polizia locale vicino ad un distributore di benzina.

L’attività d’indagine, a tratti difficoltosa a causa della barriera linguistica, ha permesso ai poliziotti di individuare le due autovetture di grossa cilindrata con le quali la famiglia era stata condotta in Italia. La comparazione delle immagini delle telecamere acquisite durante il viaggio e il monitoraggio dei social network, hanno consentito di individuare i due trafficanti i quali avevano un ruolo consolidato nel traffico di migranti lungo la rotta balcanica: uno dei due è stato arrestato dalla polizia croata proprio mentre trasportava sette clandestini a bordo di un’autovettura, l’altro è finito in manette nel corso di un controllo di polizia della Questura di Modena.