Giovedì 16 Maggio 2024
MONICA PERUZZI
Cronaca

Il Recovery ha dimenticato le donne

Monica

Peruzzi

Colonna portante della lotta alla pandemia ma anche elemento più fragile di una società che tende a marginalizzarla, quasi dimenticarla, nell’accesso alle risorse per la ricostruzione post-Covid. Parliamo delle donne: pur rappresentando il 70% del personale sanitario, a loro vengono destinati dal governo 4 miliardi e mezzo di euro, il 2% del totale. Eppure in Italia, Paese fermo al penultimo posto nell’Unione Europea per occupazione femminile (49% contro il 62% media Ue), le donne sono state le più colpite dalle conseguenze economiche del virus: una su due, secondo l’Istat, è fuori del mercato del lavoro. Una situazione non più sostenibile, che dovrebbe prevedere stanziamenti importanti e un piano politico serio. Invece non c’è traccia né degli uni, né dell’altro. "Pretendiamo strategie chiare e non marginali a sostegno dell’occupazione femminile, anche giovanile", spiega Carolina Gianardi, cofondatrice di Inclusione Donna, alleanza di oltre 60 associazioni che rappresentano più di 40mila professioniste.

A guardare il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, le parole donne e parità di genere spariscono anche dall’Indice. Vengono inserite in misure di carattere generale da cui si aspettano ricadute positive. Si aspetta un miracolo, insomma. Ma il meccanismo è lo stesso che ha portato alla retrocessione dell’Italia nella parità di genere dal 70° al 76° posto. Eppure neanche stavolta sono previsti interventi strategici in tema di occupazione e rappresentanza femminile. Tutti i dati ci dicono che senza il lavoro delle donne, nessun Paese può ripartire. Ecco perché la parità di genere deve tornare a diventare la priorità, ridando speranza alle nuove generazioni di ragazze, mettendole nelle condizioni di non dover scegliere fra lavoro e famiglia, creando le condizioni perché possano vivere serenamente, per chi la desidera, l’esperienza della maternità. Ridare speranza, ripopolare le strade di bambini, è indispensabile alla crescita di un Paese che danza pericolosamente sull’orlo della crisi demografica. Quanto è miope una classe dirigente che non vede il precipizio.