Giovedì 25 Aprile 2024

Il pianto ipocrita dell’Europa Kiev resta sola

Cesare

De Carlo

Il no della Nato è una condanna a morte. E suona ipocrita la commozione degli europei. Patetica l’amministrazione Biden, che da novembre sapeva delle truppe russe alle frontiere ucraine. Ci sarebbe stato tempo per una dissuasione preventiva. Rassegnato ieri il Senato americano cui si è rivolto un disperato Zelensky. No. La Nato non imporrà una No Fly Zone. Non bloccherà gli aerei di Putin che martellano giorno e notte le città ucraine. D’altra parte quale altra decisione avrebbe potuto prendere? Una No Fly Zone avrebbe comportato l’abbattimento di aerei russi. Casus belli. Non il solo. Potrebbero diventarlo anche le forniture di armi occidentali agli ucraini. Putin ieri per la prima volta ne ha parlato apertamente. E da Bruxelles Jens Stoltenberg, segretario generale Nato, definisce prioritario "evitare una guerra con la Russia". Una guerra inevitabilmente nucleare.

Dunque anche le forniture potrebbero cessare. La triste realtà è che nessuno vuole morire per Kiev. Tanto più che Kiev non fa parte della Nato. Non può appellarsi all’articolo 5, l’attacco a uno dei membri è un attacco a tutti i membri. Fu invocato vent’anni fa per l’Afghanistan. Fuggendone Biden ha compromesso credibilità e prestigio. Putin si è mosso anche in questa presunzione e non solo per paranoia di accerchiamento o per improvvisa follia. Sapeva che né Biden né gli alleati avrebbero rischiato un olocausto nucleare. Più o meno quello che accadde sessant’anni fa, a parti rovesciate. Nikita Kruscev capì che il giovane presidente americano John Kennedy, inizialmente giudicato uno sprovveduto, avrebbe fatto sul serio. Senza il ritiro dei missili sovietici da Cuba, ci sarebbe stata una reazione nucleare. Ma l’Ucraina non aveva missili puntati su Mosca. Li aveva 28 anni fa, ereditati dalla defunta Unione Sovietica. Ne facevano la terza potenza nucleare. Vi rinunciò in cambio delle assicurazioni di Clinton e di Eltsin. La storia non perdona chi si rende inerme. ([email protected])