Mercoledì 24 Aprile 2024

Il neo vicecapogruppo: cambiare idea sulle armi Schlein replica a Ciani: "Noi stiamo con Kiev"

Un “quasi esponente“ Pd, Paolo Ciani (foto), crea altre tensioni nel partito. All’uscita di Piero De Luca dal ruolo di vicecapogruppo alla Camera ha corrisposto l’ingresso di Ciani, dichiaratamente contrario all’invio di munizioni a Kiev. Ciani è stato eletto col Pd, ma "non sono iscritto", ha chiarito. Infatti, fa parte di Demos. Sul tema armi "nel nostro popolo questa discussione c’è – ha detto Ciani –. Il partito può evolvere in nuove posizioni. Si può anche cambiare parere". Parole che non sono piaciute all’area riformista del Pd, già contrariata dallo spostamento di De Luca. Tanto che Schlein ha dovuto ribadire la posizione del partito. Sulle parole di Ciani, prima ha provato a glissare, ma poi ha chiarito: "Ciani ha parlato a titolo del suo partito, che è Demos". Sull’Ucraina "la linea del Pd è ben chiara", cioè pieno sostegno a Kiev.

Intanto però, fra i riformisti c’era stata la levata di scudi: "Il Pd dovrà rimanere concretamente dalla parte dell’aggredito", aveva detto il senatore Dario Parrini. E l’eurodeputata Pina Picierno: "Grande confusione sotto il cielo". Ma oltre al fronte interno, la segretaria Pd deve tenere a bada quello che succede ai confini. Anche il presidente M5s, Giuseppe Conte, ha incalzato sul tema degli aiuti militari: "Conosciamo la posizione del Pd. La nostra è diversa: non c’è la possibilità di continuare a coltivare questa prospettiva dell’escalation militare".