Giovedì 7 Novembre 2024
NICOLA PALMA
Cronaca

Il lato violento di Rozzano. Pugnalato e lasciato in strada. Muore a 31 anni: è un mistero

L’uomo tornava a casa di notte dopo il lavoro. Fatale una coltellata al petto, ipotesi rapina. Tornano a riaccendersi i riflettori sulla città dell’hinterland milanese teatro di aggressioni.

Il lato violento di Rozzano. Pugnalato e lasciato in strada. Muore a 31 anni: è un mistero

L’uomo tornava a casa di notte dopo il lavoro. Fatale una coltellata al petto, ipotesi rapina. Tornano a riaccendersi i riflettori sulla città dell’hinterland milanese teatro di aggressioni.

e Massimiliano Saggese

ROZZANO (Milano)

Un uomo a terra, con uno squarcio in pieno petto. L’allarme di due carabinieri in pattuglia un paio di minuti prima delle 3. La corsa in ospedale che non basterà a salvargli la vita. E la prima pista che porta a uno scenario inquietante: un tentativo di rapina finito con un omicidio. Manuel Mastrapasqua, 31 anni compiuti lo scorso 25 marzo e una vita senza ombre, era quasi arrivato a casa, dopo aver attraversato mezza Milano con i mezzi pubblici per coprire il tragitto dal punto vendita Carrefour di via Farini dove faceva il magazziniere all’abitazione che condivideva con la madre e il fratello in via Lillà 13 a Rozzano. Già, Rozzano, Comune del primo hinterland sud finito sotto i riflettori qualche giorno fa, dopo la lettera aperta del sindaco Gianni Ferretti per rispondere indirettamente a chi come Fedez avrebbe usato la presunta cattiva fama della sua città natale per intimidire Cristiano Iovino nella rissa al The Club ("Lasciatemi stare che lo ammazzo, io sono di Rozzano"). "Basta con i luoghi comuni, la nostra è una comunità fatta di gente per bene", le parole del primo cittadino.

Gente per bene come Manuel, che, raccontano gli amici, "era sempre educato e tranquillo e lavorava per mettere da parte i soldi e poter avere una casa in cui vivere con la fidanzata". Ieri notte, lei, residente in Liguria, e il trentunenne si sarebbero scambiati alcuni messaggi vocali. Poi la donna, preoccupata perché il compagno aveva smesso di risponderle, ha provato a chiamarlo più volte: non poteva sapere che in quel momento il telefono ce l’avevano i carabinieri (che l’hanno trovato insieme al portafogli senza contanti). I militari del Nucleo investigativo di Milano e della Compagnia di Corsico, coordinati dall’aggiunto Bruna Albertini e dal pm Maria Letizia Mocciaro e guidati dal colonnello Antonio Coppola e dal capitano Fabrizio Rosati, stanno cercando di fissare alcuni punti fermi in un delitto che al momento resta un rebus. Di sicuro si sa che Mastrapasqua è uscito dal Carrefour attorno a mezzanotte: una telecamera l’ha ripreso, da solo. Il percorso che ha seguito da quel momento in avanti sarà ricostruito da filmati e celle telefoniche: è probabile che abbia raggiunto la fermata più vicina del metrò, in piazzale Maciachini, e che lì abbia preso la M3 in direzione Duomo; poi potrebbe essere salito sul tram 3, per scendere al capolinea di Gratosoglio e proseguire a piedi per mezz’ora.

Stando a quanto risulta, un occhio elettronico lo ha inquadrato mentre stava camminando alle 2.54, circa quattro minuti prima che i militari della tenenza di Rozzano lo trovassero agonizzante non lontano dalla pensilina di un altro tram, il 15: questo particolare lascia pensare che non sia sceso lì (e che non abbia usato quella linea). Chi l’ha assassinato? Ci sono tre elementi che fanno pensare a un raid per rapina: la totale incensuratezza della vittima, mai un problema con la giustizia. Agli archivi delle forze dell’ordine solo una denuncia per smarrimento documenti; la compatibilità della ferita con un fendente sferrato per rintuzzare la reazione istintiva di un derubato; l’assenza dalla scena del crimine di un sacchetto della spesa che Manuel aveva con sé quando è uscito dal Carrefour e di un accessorio (su cui regge il riserbo) che spiccava nella prima immagine delle 24