Mercoledì 24 Aprile 2024

Il Kennedy no vax arringa la folla Ma i divieti frenano i ribelli in piazza

Da Nord a Sud funziona la stretta del Viminale. Tensione contenuta anche a Milano: meno manifestanti

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di Giulia Bonezzi e Nicola Palma

Sono scesi anche ieri nelle piazze di diverse città italiane i No Green pass, ma la prima protesta dopo la stretta del Viminale è apparsa decisamente spopolata. Persino a Milano, dopo sedici sabati consecutivi quasi sempre fuori dalle regole, la diciassettesima manifestazione s’è trasformata in spezzatino, con poche centinaia di persone a sfidare il divieto raggiungendo con stratagemmi vari piazza del Duomo, dove hanno insultato il Governo, i giornalisti e le forze dell’ordine prima di essere “sfrattati“ da queste ultime: il bilancio provvisorio parla di trenta identificati, quattro denunciati e due arrestati per resistenza e lesioni a un funzionario di polizia contuso a una mano.

I numeri veri – circa quattromila partecipanti, arrivati anche da altre regioni – li ha fatti il comizio autorizzato di Robert Kennedy Jr, nipote dell’ex presidente americano John Fitzgerald nonché idolo dei No vax per la propaganda portata avanti dalla sua Children’s Health Defense. L’avvocato ambientalista, arrivato venerdì sera in jet dalla Svizzera, si è presentato all’Arco della Pace a bordo di un suv dai vetri oscurati, accolto da applausi, cori e "thank you" e, tra gli altri, da Gian Marco Capitani, il leader del movimento vaccinoscettico "Primum non nocere" che a Bologna aveva insultato la senatrice Liliana Segre. Introdotto dall’ex dirigente Rai Carlo Freccero, il Kennedy “anticasta” ha arringato la folla (tenuta a distanza di diversi metri dalle transenne) spiegando che "il Green pass è un colpo di Stato, non è una misura sanitaria ma uno strumento di sorveglianza dei vostri movimenti e dei vostri conti correnti, che usano per togliervi i vostri diritti".

A evento chiuso, circa 200 persone si sono spostate verso il Duomo provando a organizzare l’ennesimo corteo, ma sono state intercettate e bloccate da un maxi schieramento di forze dell’ordine: dopo qualche momento di tensione, coloro che sono riusciti a raggiungere la "zona rossa" dalle vie laterali sono stati circondati e spinti verso i lati della piazza (off limits per loro fino al 9 gennaio).

I No pass si son contati nell’ordine delle centinaia a Roma, con circa 400 persone al sit-in del Circo Massimo, una bambina portata sul palco a simboleggiare la contrarietà alle vaccinazioni antiCovid per i più piccoli ("Giù le mani dai bambini") e nel pubblico anche alcuni militanti di Forza Nuova, a scandire "Liberate i nostri fratelli", presumibilmente riferendosi al leader Roberto Fiore e agli altri estremisti arrestati per l’assalto alla Cgil del 9 ottobre. È stato più partecipato il corteo di Bologna, con circa duemila persone partite da piazza Nettuno che hanno potuto sfilare in centro: nel capoluogo emiliano non erano previsti divieti perché in passato non si sono verificate situazioni di particolare tensione, e così è stato anche ieri. Nessun divieto pure a Genova, e lì circa 700 no pass hanno attraversato il centro della città. A Torino i circa tremila manifestanti (tra i quali era presente una delegazione di No tav della Val di Susa) sono partiti in corteo da piazza Castello e hanno bloccato il traffico lungo i viali, ma non sono entrati nella Ztl. A Napoli il corteo "unitario" di antagonisti e disoccupati (circa 400) da piazza Garibaldi ha raggiunto la Prefettura senza violare la "zona rossa" stabilita dalla Questura, anche perché le forze dell’ordine avevano blindato l’area di Santa Lucia per impedire ai manifestanti di raggiungere la sede della Regione Campania. A Gorizia un corteo di circa 250 persone ha percorso il tratto concesso, non più di 800 metri.