Venerdì 26 Aprile 2024

Il bagno di folla serve a Conte E gli riesce bene

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Marcella

Cocchi

avvocato del popolo si fa popolo. E fa bene a farlo. Manca solo di sentire chiamare Giuseppe Conte dalla fontana di Trevi così: "Giuseppi, come here!" e l’operazione immagine è completata. Non è certo il primo premier che cede alla tentazione del bagno di folla. Conte, però, lo fa con una certa naturalezza, seduto in terra sui cuscinoni del cinema America a Trastevere come fosse un laureando in libera uscita (ma accanto la fidanzata Olivia Paladino un po’ meno sciolta). Stesso aplomb mantenuto il giorno prima quando, alla richiesta di un selfie da parte di una sua ex allieva in avances (voleva togliersi le mutandine in strada), lui replica semplicemente: "Manteniamo la distanza".

Ma il premier sa che ora la distanza dalla campagna elettorale permanente non va affatto tenuta. Perché la politica è tornata alla sua fase zero perenne, quella della maggioranza in bilico, c’è l’alleanza M5S-Pd da decidere in vista delle regionali e ci sono nodi economici che fanno spavento. Certo, siamo lontani dai meditati comizi al "popolo" di un austero Alcide De Gasperi al tempo del capolavoro politico del ‘48. O dagli show di un Silvio Berlusconi, capace di trasformare il bagno di folla dal predellino di un’auto nel lancio di una nuova creatura politica. Ma l’empatia con gli elettori l’ex tecnico Conte ora è quasi obbligato a cercarla. Poi, chiaro, non sempre riesce. Come dimenticare la foto di Mario Monti con in braccio il cane Empy (empatia appunto)? In quel caso, però, la scintilla con il popolo non scoccò.