Venerdì 26 Aprile 2024

"Ha plagiato Vattimo" A processo il suo assistente

L’accusa: spese ingiustificate e pressioni sul testamento. Ma il prof 85enne si ribella. "Con la testa ci sono tutto"

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Sarà processato Simone Caminada, 38 anni, assistente del filosofo Gianni Vattimo (nella foto). La prima udienza è fissata al prossimo 27 ottobre.Per l’accusa si sarebbe approfittato della situazione di "fragilità psichica di Vattimo". E "mediante un attività costante di pressione morale consistita nell’approfittare della generosità di Vattimo, è riuscito ad accedere a tutta una serie di benefici economici". Tesi che il maestro del pensiero debole respinge con forza: "la possibilità di essere plagiato e l’effettivo fatto di esserlo non sono certo la stessa cosa –sostiene – ho qualche acciacco, ma con la testa ci sono tutto".

Secondo la procura, Caminada, origini brasiliane e da dieci anni convivente del filosofo, dal 2015 avrebbe "indotto Vattimo ad effettuare bonifici sul suo conto corrente per importi superiori di circa 19 mila euro all’ammontare della retribuzione dichiarata da Caminada". E non solo: per l’accusa, come si legge nell’avviso di conclusione delle indagini preliminari, induceva il filosofo "a effettuare spese ingiustificate per quasi 60 mila euro" e avrebbe ottenuto persino "la delega ad operare sulla sua cassetta di sicurezza e almeno su tre conti correnti", convincendolo inoltre, nel giugno 2017, "a stipulare una polizza assicurativa sulla vita da 415 mila euro di cui il 40% sarebbero a lui spettati".

Tra le accuse anche le presunte pressioni su Vattimo perché nel testamento lo nominasse erede di numerosi beni e reperti di valore, tra cui il prezioso taccuino di Fidel Castro. "So benissimo che c’è chi pensa ‘Vattimo s’è innamorato e ha perso la testa’. Non è così. Simone per me è un amico, quasi un figlio. E a 85 anni affermo il diritto di spendere i miei soldi come voglio", ha dichiarato il filosofo in un’ intervista.

red. int.