Venerdì 17 Maggio 2024

Gaia, il presidente Nicola Lattanzi rimette il mandato

Il caso del tallio nell’acqua sta facendo tremare il vertice della società. Denunciato un dipendente. E nella rete idrica di Massa i problemi si chiamano marmettola e amianto. ACQUA, INDAGINI ANCHE A MASSA PER CERCARE POSSIBILI VELENI / ACQUA AL TALLIO: LA LITE SULL’ACQUISTO DELLE MINIERE EDEM

Il presidente di Gaia, Nicola Lattanzi, ha rimesso il mandato nelle mani dei Comuni soci

Il presidente di Gaia, Nicola Lattanzi, ha rimesso il mandato nelle mani dei Comuni soci

Massa, 23 novembre 2014 - Lo scandalo del tallio nella rete dell’acquedotto di Pietrasanta sta mettendo in ginocchio Gaia. Ieri mattina infatti il presidente Nicola Lattanzi ha rimesso il proprio mandato ai Comuni soci: «Nell’interesse dei cittadini, della società Gaia e di tutti i soggetti interessati, rimetto il mio mandato all’assemblea dei Comuni soci affinché possa valutare la situazione nelle migliori condizioni». Poche ore prima intanto il direttore generale della società, Paolo Peruzzi, aveva comunicato di aver presentato, in via cautelativa, un esposto alla Procura della Repubblica a carico di un dipendente della società per «accertare l’esistenza di eventuali responsabilità all’interno di alcune operazioni di verifica e monitoraggio delle acque, nell’ambito della vicenda tallio». L’azienda ovviamente si riserva di valutare possibili provvedimenti disciplinari da intraprendere nei confronti del dipendente. La vicenda d’altronde sta scuotendo non soltanto la vicina realtà della Versilia ma anche la nostra provincia.

Amianto e marmettola sono solo i “nomi” degli altri problemi che interessano anche la rete dell’acqua potabile nel territorio apuano. Non bisogna dimenticare che all’impianto del Cartaro, il principale della città di Massa, servono 5 livelli di filtraggio per rimuovere la presenza di marmettola mentre su tutto il territorio comunale ci sono ancora quasi 4 chilometri di tubature in fibrocemento (o eternit), contenenti quindi amianto. Solo pochi giorni fa poi il Comune di Massa, accogliendo l’interpellanza del consigliere di Rifondazione comunista, Nicola Cavazzuti, si era impegnato a fare effettuare all’Asl1 analisi ad ampio spettro per verificare nell’acqua della rete idrica la presenza di elementi nocivi o tossici che durante i controllo di routine non vengono semplicemente “cercati”. La bufera su Gaia non sembra destinata a esaurirsi in breve tempo e intanto il consigliere di Forza Italia, Stefano Benedetti, chiede di accogliere le dimissioni di Lattanzi e avanza una nuova proposta: «Trovare una condivisione, almeno tra i sindaci di Massa, Carrara, Montignoso, Viareggio, Zeri e Casola per individuare un nuovo presidente e tre consiglieri di amministrazione che sappiano raccogliere la nuova sfida, provvedendo alla stesura di un piano industriale e applicando una rigida spending review. Tutti i comuni soci dovranno rinunciare ai crediti e dovrà essere nominato un nuovo presidente concordato tra i Comuni più consistenti in termini di utenze come Massa, Carrara e Viareggio. L’alternativa è uscire dalla società».

Francesco Scolaro