Domenica 1 Settembre 2024
LAURA OLGA MARIA DE BENEDETTI
Cronaca

Biglietto SOSpeso, Fs sostiene le donne vittime di violenza e gli operatori con viaggi gratuiti

Per tutto il 2024 le vittime e i loro legali si potranno spostare gratuitamente in caso di necessità. Trenitalia, inoltre, lancia anche la campagna delle 5D: 5 cose da fare se si assiste ad una molestia per aiutare chi è in difficoltà senza mettersi in pericolo

Roma, 26 novembre 2023 – È come una risposta ad un SOS, ad un segnale di allarme, il biglietto SOSpeso che le Ferrovie dello Stato garantiranno per tutto il 2024 come impegno assunto il 25 novembre 2023 in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne per contrastare ogni forma di discriminazione e di maltrattamento.

Biglietto SOSpeso

FS infatti ha assunto l’impegno di sostenere i centri antiviolenza facenti parte della rete Dire e Differenza Donna, garantendo un supporto concreto a tutte le donne vittime di violenza, ai loro assistenti legali, agli assistenti sociali e a tutti gli operatori e le operatrici coinvolti che hanno spesso la necessità di spostarsi sul territorio nazionale per gestire ciascun caso, tra ‘case rifugio’ e udienze nei tribunali. Per tutto il 2024 il Gruppo FS sosterrà le associazioni fornendo biglietti del treno gratuiti per viaggiare con Trenitalia.

Uno dei problemi delle donne vittime di molesti e violenza è essere credute: ecco cosa fare se si assiste ad una molestie
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La campagna di Right to be

Inoltre fino al 20 dicembre gli spazi del Gruppo ospiteranno i manifesti di una nuova campagna per incoraggiare le persone a prendersi cura degli altri. La campagna sarà veicolata attraverso i monitor a bordo dei treni, nelle stazioni e nelle aree di sosta Anas. L’iniziativa, che gode del patrocinio del Ministero dell'Interno, è realizzata in collaborazione con Right To Be, associazione americana che da anni studia il fenomeno delle molestie sessuali nei luoghi pubblici.

Nel video, anche se si parla generalmente di aiutare altre persone, definite generalmente al maschile, i casi presi come esempio riguardano espressamente donne molestate.

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È un po’ come quando sul treno gli annunci invitano le donne, e gli uomini, a sedersi nei primi vagoni, specie in orari in cui a bordo ci sono poche persone, per essere vicine al capotreno in caso appunto di molestie o tentativi di violenza. Episodi a cui non sono immuni neppure gli uomini ma che riguardano, come ricorda la convenzione di Istanbul, in maniera sistematica donne e bambine.

Nel video viene proposto l’'approccio delle 5D, ovvero Delegare, Dare Sostegno, Dichiarare, Documentare e Distrarre.

Si tratta di 5 azioni che possono aiutare a disinnescare una molestia, aiutando la vittima.

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Le 5D per aiutare chi è vittima di molestia

Premesso che Right to be invita chi assiste all’abuso a valutare la situazione e a non mettersi in pericolo, magari peggiorando anche la situazione della vittima stessa, se non ci fossero le condizioni di sicurezza necessarie, spiega poi le 5 iniziative che si possono intraprendere.

Distrarre: se una donna viene fatta oggetto di molestie, l’altra persona, uomo o donna che sia, può tentare di distrarre il molestatore, fingendo all’improvviso di conoscere la vittima o chiedendo una informazione, o qualsiasi cosa venga in mente o possa essere determinata dalle circostanze, sempre evitando di rivolgersi al molestatore e sempre fingendo di non essersi accorta di quanto sta accadendo, allontanandosi, se possibile, con la vittima.

Delegare: se chi assiste alla scena non se la sente o comunque pensa di poter ottenere l’aiuto di altre persone, può spiegare cosa sta accadendo chiedendo un supporto per distrarre o mettere in pratica una delle altre iniziative.

Documentare: la persona che assiste può scattare una foto, girare un audio o un video o prende appunti utili. In nessun caso potrà poi pubblicare queste informazioni senza il consenso della vittima. Lo scopo è fornire poi il materiale alla vittima perché possa utilizzarlo per i fini di una eventuale denuncia.

Dare sostegno: la persone che assiste, una volta terminata la molestia può fornire assistenza alla vittima, chiedendole come sta, se ha bisogno di aiuto.

Dichiarare: la persona che assiste può anche decidere di intervenire in prima persona, dichiarando pubblicamente che l’atteggiamento del molestatore è censurabile, ma evitando di mettersi a discutere con lui, semplicemente con lo scopo di affiancare la vittima, sottraendola all’abuso e aiutandola ad allontanarsi.

“Più del 80% delle donne riferisce di aver subito molestie sessuali nei luoghi pubblici almeno una volta, solo il 25% delle vittime afferma di essere stata aiutata da qualcuno e l’86% delle persone non sa che cosa fare quando è testimone di un episodio di molestia” sottolinea Fs, rimarcando come ormai la sensibilizzazione sul tema della violenza di genere sia ormai prioritaria.

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