Domenica 6 Ottobre 2024

Due aggressioni all’ospedale di Foggia in meno di 24 ore: picchiati infermieri e vigilante

Personale sanitario di nuovo nel mirino di pazienti e familiari. Anelli, presidente Fnomceo: “Ragionare sulla presenza dell’esercito”

All'ospedale di Foggia sono intervenuti i carabinieri

All'ospedale di Foggia sono intervenuti i carabinieri

Foggia, 9 settembre 2024 – Non si fermano le aggressioni al personale sanitario del policlinico Riuniti di Foggia. Ben due quelle registrate nelle ultime 24 ore nel pronto soccorso.

La prima è avvenuta domenica notte: tre infermieri sono stati aggrediti con calci e pugni da un paziente giunto per uno stato d'ansia. Protagonista della violenza un un 18enne (compirà 19 anni tra qualche mese), arrestato e portato in carcere con le accuse di lesioni a personale esercente la professione sanitaria e resistenza a pubblico ufficiale.

La seconda aggressione questo pomeriggio, quando il figlio di un paziente che era in attesa al pronto soccorso si è scagliato contro due infermieri e un vigilante. L'aggressore aveva un braccio ingessato col quale ha colpito il personale sanitario.

I nuovi episodi seguono l'aggressione subita pochi giorni fa dal personale sanitario nel reparto di chirurgia toracica, da alcuni familiari di una ragazza deceduta durante un intervento.

Approfondisci:

Due aggressioni al 118 di Napoli: “Violenze all’ordine del giorno, 52 dall’inizio dell’anno”

Due aggressioni al 118 di Napoli: “Violenze all’ordine del giorno, 52 dall’inizio dell’anno”

"A Foggia si sente veramente il fatto che lo Stato fa molta fatica a essere, da un punto di vista della presenza, efficiente. Credo che su Foggia bisognerebbe ragionare anche per la presenza dell'esercito, se la polizia non riesce a garantire un presidio come quello degli Ospedali Riuniti di Foggia, che è un policlinico universitario. Credo che le forze dell'ordine devono in qualche maniera essere supportate, affinché lo Stato marchi una presenza forte e ridia un minimo di serenità ai professionisti", le parole di Filippo Anelli, presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici.

Sull’emergenza sicurezza sono intervenuti anche i sindacati. La segretaria dello Smi Puglia, Delia Epifani, ritiene “urgente la convocazione di un tavolo con i sindacati dei medici, le Regioni, il ministro della Salute e il ministro degli Interni per adottare proposte per accrescere le tutele dei medici, dei sanitari, per arrestare la violenza negli ospedali, nei presidi di continuità assistenziale e negli studi medici”. Lo Smi Puglia comunica inoltre che aderirà “alla manifestazione unitaria dei sindacati dei medici ospedalieri prevista a Foggia per lunedì 16 settembre. Avevamo lanciato l'allarme già a metà agosto scorso, dopo l'aggressione subita dalla collega medico in servizio al presidio di continuità assistenziale di Maruggio (Taranto)”.

"La violenza – sottolinea la segretaria dello Smi Puglia – è una delle principali cause che fanno decidere di lasciare la professione medica e sanitaria. Abbiamo proposto il mese scorso, in modo provocatorio, di richiedere il porto d'armi innanzi a una sequela senza fine di aggressioni per il personale sanitario e medico, per mettere in evidenza questa drammatica emergenza, ormai nazionale”.