Equinozio d'autunno 2019, data, cos'è e il suo significato esoterico

Nel nostro emisfero si andrà incontro a una graduale diminuzione delle ore di luce

Equinozio d'autunno (Ansa)

Equinozio d'autunno (Ansa)

Roma, 19 settembre 2019 - L’equinozio di autunno 2019 è alle porte, sarà la mattina di lunedì 23 settembre. Sì, perché l'Equinozio non è un giorno, bensì un momento specifico che si verifica quando i raggi del Sole sono perpendicolari all’asse di rotazione terrestre. Per questo motivo gli equinozi non si verificano necessariamente nello stesso giorno dell'anno, dipendendo dall’inclinazione del nostro pianeta nella sua orbita intorno al Sole.

Equinozio d'autunno 2019, perché non è oggi ma il 23 settembre

SIGNIFICATO - Equinozio è una parola che deriva dalla locuzione latina aequa nox cioè notte uguale. Già, perchè quando luce e ombra taglieranno idealmente la Terra a metà avremo esattamente 12 ore di luce e 12 di buio. 

DIMINUZIONE DELLA LUCE - Nel nostro emisfero si va quindi incontro ad una graduale diminuzione delle ore di luce mentre a sud dell’equatore avviene esattamente il contrario. 

MITI E LEGGENDE - Essendo subordinato ai ritmi della natura - con l'estate che volge al termine e l'autunno che incalza - l'equinozio d'autunno è legato da tempo immemore a tradizioni e miti arcaici. Si tratta di un passaggio climatico e stagionale carico di fascino che ha sempre esercitato forte suggestione sui popoli. E' possibile inoltre ravvisare un comune denominatore in questa festività ovvero il ringraziamento alla terra per i suoi doni al termine della mietitura e l'attesa del freddo. In questo periodo ad Atene si celebravano le grandi Tesmophorie, in onore di Demetra, dea del grano. Il culto pagano che omaggiava il raccolto e l'arrivo della stagione fredda si ritrova anche fra i Celti, che avevano nominato l’equinozio autunnale col nome di Mabon, giovane dio della vegetazione e dei raccolti e figlio di Modron, la Dea Madre: rapito tre notti dopo la sua nascita, imprigionato per lunghi anni fino al giorno in cui venne liberato da Re Artù e dai suoi compagni. Il suo rapimento è l’equivalente celtico del rapimento greco di Persefone: simbolo evidente dei frutti della terra, immagazzinati in luoghi sicuri e poi sacrificati per dare la vita agli uomini. I druidi chiamavano questa ricorrenza Alban Elued, ossia "Luce dell'acqua". L'equinozio di settembre scandiva anche il primo giorno dell'anno nel calendario repubblicano francese, in vigore dal 1793 al 1805.