Dpcm 3 dicembre: Conte al lavoro. Le ipotesi per zona rossa, arancione e gialla

Il Governo spera di poter allentare la presa per Natale: decisivi i dati Covid che emergeranno dal monitoraggio Iss del 2 dicembre. Verso una riduzione del coprifuoco, si studia come riaprire ristoranti e bar

Una vetrina allestita per Natale (Ansa)

Una vetrina allestita per Natale (Ansa)

Roma, 16 novembre 2020 - Una boccata d'ossigeno per Natale 2020. Ci pensa, o meglio ci spera, il Governo. Conte studia un nuovo Dpcm ad hoc da lanciare il 3 dicembre: decisivo sarà il monitoraggio Iss dell'1-2 dicembre, alla vigilia della scadenza del decreto anti Covid varato il 3 novembre. Qualora i dati fossero in miglioramento, allora il provvedimento successivo potrebbe contenere l'allentamento che consenta di tirare il fiato per le settimane di Natale e Capodanno. Alla gente comune, ma anche e soprattutto alle attività più penalizzate dalla divisione in zone rosse, arancioni e gialle. "I prossimi 7-10 giorni saranno decisivi" nella lotta al Coronavirus in Italia, ha detto oggi il ministro della Salute, Roberto Speranza. Ecco allora alcune delle ipotesi sul tavolo dell'esecutivo.

 

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Coprifuoco

Se l'indice Rt scendesse sotto il 'fatidico' 1, Conte potrebbe anche eliminare del tutto il coprifuoco. Con un valore superiore, ma in miglioramento, si potrebbe spostare l'inizio del divieto totale di uscita alle 23 o alle 24. Non è escluso che il coprifuco possa slittare alle 23, con eccezione delle 24 la sera della vigilia di Natale e magari ancora più avanti la notte di Capodanno. 

Dpcm Natale: zone arancioni, rosse e gialle

Resteranno le tre fasce (qui la mappa delle regioni italiane per colore), ma potrebbero essere 'addolcite' per permettere a ristoranti e bar di riaprire: si parla fino alle 23 in zona gialla (dove sono rimaste Lazio, Molise, Provincia di Trento, Sardegna, Veneto) e fino alle 18 in zona arancione. Attività ancora chiuse in zona rossa. ll governo non pare intenzionato a ritoccare il limite di sei persone a tavolo che resterebbe in vigore.

In zona rossa (a oggi Toscana, Campania, Lombardia, Piemonte, Valle D'Aosta e Calabria e provincia autonoma di Bolzano)  Conte vorrebbe riaprire i negozi al dettaglio: per fare questo si studiano restrizioni sul numero di clienti che possono accedere contemporaneamente. 

In zona arancione (per il momento Emilia-Romagna, Marche, Puglia, Sicilia, Abruzzo, Basilicata, Liguria, Umbria e Friuli Venezia Giulia), invece, la svolta per dare ossigeno allo shopping potrebbe essere l'apertura dei centri commerciali nel weekend. Fermo restando lo stop nella fascia più alta di rischio.

Il punto più critico riguarda lo spostamento fra comuni. Se i dati prenderanno la giusta piega discendente, il divieto verrà eliminato in zona arancione. In zona rossa potrebbe essere tolto l'obbligo di non muoversi da casa salvo le comprovate esigenze. In pratica: la fascia più alta di rischio erediterebbe le regole di quella intermedia, quindi spostamenti solo all'interno del comune.

Capodanno

Conte e i ministri sono consapevoli che i divieti tassativi per il cenone rischierebbo di essere inapplicabili. Resterà la raccomandazione di evitare gli inviti e sarà fortemente sconsigliato organizzare cene con più di sei persone extra nucleo familiare. In ogni caso, anche all'interno della propria abitazione, mascherina e distanziamento saranno la prima barriera al contagio. 

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