Giovedì 16 Maggio 2024

Delitto dei Murazzi, l'assassino non doveva essere libero

Torino, l'autore dell'omicidio di Stefano Leo aveva un ordine di carcerazione. Intoppi nell'invio degli atti in tribunale. Bernini (FI) auspica un'ispezione ministeriale

Immagini di Stefano Leo sul luogo dell'omicidio ai Murazzi del Po (Ansa)

Immagini di Stefano Leo sul luogo dell'omicidio ai Murazzi del Po (Ansa)

Torino, 4 aprile 2019 - Non doveva essere a piede libero Said Mechaquat, il ventisettenne che si è consegnato alle forze dell'ordine, a Torino, confessando l'omicidio di Stefano Leo. L'uomo era stato condannato a un anno e sei mesi per maltrattamenti in famiglia con una sentenza, diventata definitiva, che per lui comportava la carcerazione. Secondo fonti interpellate dall'Ansa, ci sarebbe stato un ritardo, o un intoppo, nella trasmissione dei documenti dalla Corte d'appello alla procura presso il tribunale. 

"Questa purtroppo è la giustizia italiana, che abusa della carcerazione preventiva e non riesce più ad assicurare la certezza della pena", commenta Anna Maria Bernini, capogruppo di Forza Italia al Senato.. "Se è vero che Said Mechaquat non è stato arrestato a causa di un ritardo nella trasmissione dei documenti dalla Corte d'appello alla procura presso il tribunale, siamo di fronte a un caso assurdo, sconcertante e gravissimo sul quale mi auguro venga ordinata un'immediata ispezione da parte del ministero. In questo modo Stefano è stato ucciso due volte".