Mercoledì 24 Aprile 2024

Dal 2001 di Kubrick a Philip K. Dick

La possibile esistenza di computer talmente raffinati ed evoluti da arrivare a possedere una coscienza, un’anima, affascina da sempre scienziati e scrittori. È il tema di 2001: Odissea nello Spazio, romanzo del ’68 di Arthur C. Clarke cresciuto insieme al film di Kubrick in cui il computer HAL9000, impaurito dalla prospettiva di essere disattivato, decide di eliminare l’equipaggio della sua astronave, contravvenendo alle tre famose leggi della robotica (la prima: Un robot non può recar danno a un essere umano) codificate da Asimov negli anni ’40. Lo scrittore che ha indagato più a fondo l’animo dei computer – e il test di Turing per riconoscerli - è stato Philip K. Dick (da cui Ridley Scott ha tratto Blade Runner, ’82). L’anno scorso ha fatto molto parlare di sé il romanzo Klara e il Sole di Kazuo Ishiguro, con un robot che si sacrifica per amore.