Venerdì 26 Aprile 2024

Cari tedeschi, lasciate in pace il nostro Dante

Roberto

Giardina

Dante? Un arrivista presuntuoso, un plagiatore arrogante. Lo sostiene un tedesco, ma non dovremmo risentirci, non troppo. Il colpevole è un giornalista quasi sconosciuto Arno Widmann, 75 anni, non un critico letterario, ricordato solo perché nel 1987 sostenne che l´Aids proveniva da un laboratorio americano. Come dire, un complottista, come quanti credono che il Covid non esista. L´attacco è apparso sulla "Frankfurter Rundschau", non più il giornale autorevole che fu ai tempi di Willy Brandt. vicino al partito socialdemocratico. È fallito nel 2012. Si fa confusione con la "Frankfurter Allgemeine", uno dei più importanti quotidiani d´Europa, che lo ha fatto rinascere e lo mantiene in vita per solidarietà. Ma i lettori di Herr Arno sono poche migliaia. Non è vero che Dante abbia "inventato" l´italiano, scrive ancora, nato grazie ai troubadour provenzali, forse non è mai esistita la sua Beatrice, e la "Commedia" è copiata da poeti arabi, un ammasso di versi macchinosi. Vuoi mettere con Shakespeare? A meravigliarsi della nostra reazione sono, in lungo commento, i colleghi tedeschi della "Bayerische Rundfunk". Tanto rumore per nulla, ne vale la pena per Arno? Ma se la radio bavarese ci dedica tanto tempo è la prova che il tema interessa gli ascoltatori. In realtà in nessun Paese Dante è apprezzato come in Germania. "Die Göttliche Komödie" ha avuto ben 170 traduzioni, settanta complete, la prima nel 1767, in versi liberi o in terzine, nonostante la difficoltà di rendere gli endecasillabi: "In mitten unseres Lebens an der Fahrt", nel mezzo del cammin di nostra vita. Goethe scrisse un saggio su Dante, e nel suo "Faust" si avverte un´eco della "Commedia". I corsi di italiano sono da sempre al completo, una lingua che si studia per amore, per qualcuno, uomo o donna, o della nostra cultura. Molti studenti, magari con i capelli bianchi, imparano l´italiano per leggere Dante in originale.