Mercoledì 24 Aprile 2024

Caos M5S, ora Grillo stoppa Conte Ma è stallo anche sulle scelte future

L’avvocato del popolo voleva far rivotare subito la base, il Garante interviene: "Le sentenze si rispettano"

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di Elena G. Polidori

ROMA

Beppe Grillo chiede un time out. Il caos in cui è caduto definitivamente il Movimento 5 Stelle dopo la sospensiva del Tribunale di Napoli di fatto rimette nelle sue mani le sorti della sua creatura politica, ormai corrosa all’interno da un correntismo sfrenato difficile da sedare anche con un azzeramento giudiziario dei vertici eletti dalla base in agosto. E, dunque, Grillo, con il buon senso di chi ha già troppi guai giudiziari personali per farsi carico anche di quelli causati da altri, ha chiesto a tutti "silenzio" per evitare che in una fase così delicata i singoli "assumano iniziative azzardate".

Dunque, politicamente il M5s è in una fase di stallo. Il garante ha pubblicato un post nel quale ha annunciato anche un confronto con Conte per cercare di uscire dall’angolo, ma il diktat è chiaro: "Le sentenze si rispettano", ha scritto. Il post è stato rilanciato online dallo stesso ex presidente del Consiglio che, come richiesto dal garante, ha annullato la sua partecipazione a "Porta a porta" prevista inizialmente per ieri sera. Insomma, palla in mano a Grillo. Che nel post ha chiarito che "ha acquisito reviviscenza lo statuto approvato il 10 febbraio 2021. Le sentenze si rispettano. La situazione, non possiamo negarlo, è molto complicata; in questo momento non si possono prendere decisioni avventate". Così, in attesa del summit dello stato maggiore del M5s (si parla di una prossima riunione “allargata” con Grillo, Conte e i big del Movimento), l’Elevato, affiancato dai suoi avvocati, studia le possibili contromosse per ‘salvare’ la sua creatura politica. Fonti vicine al cofondatore sostengono che "Beppe potrebbe nominare il nuovo Comitato di garanzia, visto che l’attuale organo è decaduto insieme a tutte le altre cariche statuarie del Movimento". Comunque, sostengono le stesse fonti, "si apre un bivio: Grillo può scegliere di far votare i cinque membri del Comitato direttivo così come deciso dagli iscritti agli Stati generali del 2020; oppure può indire un voto sul nuovo statuto di Conte allargando la votazione agli iscritti con meno di sei mesi di anzianità", chiedendo dunque la ratifica delle delibere sospese in via provvisoria. Quest’ultima è la soluzione preferita da Conte, come tra l’altro si intuisce dalla nota diramata ieri dal Movimento. Resta però il nodo della piattaforma: le votazioni dovranno svolgersi su Rousseau, come vuole il precedente statuto, o sul nuovo portale SkyVote? "In entrambi i casi il rischio di impugnazione è dietro l’angolo", ammette una fonte vicina a Grillo. Insomma, non sarà semplice uscire dal guado. Conte – la cui strada per mantenere la leadership appare oggi inevitabilmente in salita – lo sa bene e continua a sondare tutte le piste. Ieri l’ex premier ha incontrato la capogruppo al Senato, Mariolina Castellone, e continuato a confrontarsi con i suoi avvocati. L’avvocato Francesco Astone, il legale che sta seguendo per Conte e per i vertici del M5s il caso di Napoli sostiene che "l’ordinanza del Tribunale di Napoli è una mera sospensione, siamo in attesa della definizione del giudizio, poi leggeremo la sentenza. Il partito ha certamente un leader, ma non compete a me dirlo", prosegue l’avvocato. "La nostra strategia è chiarissima sin dall’inizio di questo giudizio", insiste Astone, dicendosi "assolutamente fiducioso". Il timore che serpeggia, tuttavia, è che, alla luce dell’ordinanza del tribunale, il M5s non possa presentare le liste elettorali, se necessario. Conte è senza i poteri di firma, quindi? "È un aspetto che fuoriesce dal giudizio", sostiene Astore. Ma il problema c’è, eccome.