Giovedì 9 Maggio 2024
ELENA G. POLIDORI
Cronaca

Cannabis, primo sì a coltivarla in casa Nuovo scontro nella maggioranza

Pd, M5s, +Europa e LeU votano a favore in commissione, no compatto del centrodestra. Ira Salvini: se è la priorità, stiamo freschi

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di Elena G. Polidori

Per la Lega è un "preludio verso la legalizzazione", per Fratelli d’Italia è un modo "per favorire spaccio e malaffare". Ieri, in commissione Giustizia alla Camera, la legge che permette la coltivazione domestica della cannabis, sebbene limitata a quattro piantine “femmine“ e per un utilizzo puramente domestico e terapeutico, ha mosso un significativo passo in avanti. La maggioranza è andata in frantumi, certo, ma i voti di Pd, M5s, Leu e +Europa (astenuta Italia Viva) sono stati sufficienti a cristallizzare l’inizio di un percorso che, per dirla con l’ex radicale Benedetto Della Vedova, adesso punta dritto verso l’Aula. Matteo Salvini, tuttavia, lancia l’allarme: "Ius soli, ddl Zan e oggi la coltivazione della cannabis in casa. Se queste sono le priorità di Pd e 5Stelle al governo, l’Italia ha un problema".

Il testo base, che arriva dopo un anno e mezzo di attesa e innumerevoli audizioni (dal magistrato Cafiero De Raho ai medici e alle comunità terapeutiche) prevede che sia consentita "a persone maggiorenni la coltivazione e la detenzione per uso personale di non oltre quattro ’femmine’ di cannabis, idonee e finalizzate alla produzione di sostanza stupefacente e del prodotto da esse ottenuto". Inoltre, vengono previste pene minori per la "lieve entità". Soddisfatto il relatore del provvedimento e presidente della commissione, il pentastellato Mario Perantoni: "La coltivazione in casa di canapa è fondamentale per i malati che ne devono fare uso terapeutico, e che spesso non la trovano disponibile, oltre che per combattere lo spaccio e il conseguente sottobosco criminale". Il voto di ieri, tuttavia, apre però un nuovo fronte di scontro all’interno della maggioranza, con il centrodestra che ha votato compitamente no (ad eccezione dell’azzurro Elio Vito, ex radicale), facendo riaffiorare la dinamica dei blocchi contrapposti già vista, appunto, con il ddl Zan.

Tanto che, fra i primi a commentare, c’è proprio Andrea Ostellari, senatore leghista e relatore del ddl Zan al Senato: "Quando si parla di droga, non esistono fatti di lieve entità. Esistono vite bruciate e famiglie distrutte. La soluzione al problema non è la depenalizzazione, ma l’incremento delle pene, anche nei confronti dei piccoli spacciatori". Il rischio, insomma, è che la contrapposizione finisca per bloccare il testo, come teme l’altro radicale di +Europa, Riccardo Magi: "Il testo necessita di ulteriori modifiche affinché si possa fare un sostanziale passo in avanti, ma è urgente che la maggioranza appena manifestatasi in Commissione si impegni a portare al più presto la proposta in Aula".

I 5 Stelle tengono aperta la porta a eventuali correttivi ma, con il capogruppo in Commissione, Eugenio Saitta, si focalizzano sugli obiettivi del provvedimento: "Guardiamo all’uso terapeutico per patologie gravi ben sapendo che, alle sofferenze dei malati, si aggiungono i grandi problemi legati all’approvvigionamento, come più volte segnalato dai pazienti". "Va anche ribadito che questa legge si pone come obiettivo anche quello di combattere lo spaccio di sostanze stupefacenti e le grandi organizzazioni criminali che ne hanno il controllo", conclude Saitta. L’ex segretaria del partito Radicale, Rita Bernardini, svela di aver cercato di farsi arrestare "coltivando la cannabis a casa, ma senza riuscirci. E mi sono pure autodenunciata: hanno sempre archiviato, quindi sono assolutamente favorevole alla legalizzazione".

Ma i deputati di Giorgia Meloni suonano la carica, sostenendo che "su questo tema è scontato che non potremo essere d’accordo tra centrodestra e centrosinistra e, come Fd’I, ci batteremo sempre per una vita libera dalle droghe. Ci opporremo dunque convintamente all’approvazione di questo testo votando fermamente contro anche in Aula".

Da Forza Italia, tira giù il bandone il senatore Maurizio Gasparri: "Quel testo non sarà mai e poi mai approvato, è carta straccia", sono le sue parole. "Si arrendano coloro che sostengono queste tesi sbagliate – continua Gasparri –: nell’aula di Montecitorio e al Senato non avranno nemmeno possibilità di mettere all’ordine del giorno una proposta così strampalata, nel caso dovesse andare avanti (ma non accadrà). Chi sostiene queste leggi è dalla parte della droga, della morte, dello spaccio".