Venerdì 15 Novembre 2024

Barletta, truffa su bonus edilizi: sequestrati 52 milioni di euro

Quattordici indagati. Scoperto un sofisticato sistema fraudolento: la società cedeva crediti fittizi per lavori edili mai realizzati su immobili inesistenti

Guardia di Finanza interviene a Barletta

Guardia di Finanza interviene a Barletta

Barletta, 24 ottobre 2024 – Accertata a Barletta una truffa su bonus edilizi. Attraverso un’analisi dettagliata dei dati provenienti dalla “piattaforma di cessione crediti” e incrociando altre informazioni da banche dati la guardia di finanza ha scoperto che una società operante a Barletta, nonostante fosse già stata identificata come evasore totale, aveva acquistato crediti d’imposta da sei persone fisiche. Crediti, per un totale di 52milioni di euro, ottenuti in modo fraudolento e sottoposti a sequestro. 

Crediti che erano stati presentati a otto società sparse su tutto il territorio nazionale, molte delle quali appena costituite o dichiarate evasori totali. Le indagini hanno svelato che i crediti d'imposta erano originati da documenti falsi e attestazioni non veritiere. Gli accertamenti hanno portato alla luce un sofisticato sistema fraudolento: la società barlettana aveva ceduto crediti fittizi per lavori edili mai realizzati su immobili inesistenti. Quattordici persone sono indagate per indebita percezione di erogazioni pubbliche.

I finanzieri hanno inoltre riscontrato l’inesistenza degli immobili indicati nei documenti e l'assenza di qualsiasi titolarità immobiliare da parte degli indagati. Le società coinvolte sono risultate prive di capacità economiche e patrimoniali adeguate per giustificare i lavori edilizi dichiarati. Il provvedimento di sequestro preventivo ha quindi portato al blocco di crediti d'imposta, effettivamente presenti nel cassetto fiscale degli indagati, per un importo superiore a 15 milioni di euro. Sequestrati anche vari beni immobili, partecipazioni societarie per un valore nominale di oltre 70.000 euro, sette autovetture, sette motocicli, un orologio di pregio e il saldo di 59 conti correnti intestati agli indagati