Proprio oggi avrebbero dovuto firmare le carte per la separazione legale. Ma lei, Maria Batista Ferreira, 51 anni – badante di origine brasiliana – a quella firma non è mai arrivata. È morta alla vigilia di quella svolta che attendeva con impazienza e speranza. Massacrata a coltellate dal marito ieri pomeriggio, in strada, sotto gli occhi delle amiche, davanti all’albergo dove si era trasferita da settimane per sfuggire alle sue minacce e alle sue esplosioni di violenza.
L’ennesimo atroce femminicidio si è consumato ieri intorno alle 17.45 a Fornaci di Barga, davanti all’albergo “Gorizia“, dove Vittorio Pescaglini, 56 anni – dipendente di una cooperativa di facchinaggio – l’ha attesa in auto armato di un grosso coltello da caccia.
All’improvviso è saltato giù dalla sua Fiat Punto e le si è avventato addosso sferrando coltellate all’impazzata. Pescaglini, di corporatura robusta, l’ha sopraffatta in un attimo. La vittima ha gridato aiuto, ma è stato tutto inutile. Neppure le amiche, sgomente, hanno avuto il tempo di fare qualcosa. Maria si è accasciata sul marciapiede in un lago di sangue, sotto la pioggia battente, mentre il killer fuggiva.
Pescaglini non è andato però molto lontano. Si è fermato e ha mandato un messaggio a un amico: "Ho fatto una cazzata...". Poi ha chiamato i carabinieri di Barga per farsi arrestare: "Venite qui a Fornaci, ho ucciso mia moglie". I militari della Compagnia carabinieri di Castelnuovo Garfagnana sono accorsi e l’hanno ammanettato senza che opponesse alcuna resistenza. Nel frattempo sono scattati i disperati soccorsi alla donna, ma è stato tutto inutile. Sul posto anche il magistrato di turno Paola Rizzo, con il medico legale Stefano Pierotti.
Il paese è sotto choc e molti amici raccontano anche altri retroscena sconcertanti. La coppia era sposata da almeno venti anni, ma negli ultimi tempi il rapporto si era deteriorato. Maria era stata vittima di varie aggressioni da parte di Vittorio. La vita domestica era diventata un vero inferno tanto che in più occasioni lei gli aveva annunciato la volontà di separarsi. Ma l’uomo non voleva saperne. Non accettava l’idea che lei decidesse autonomamente per la sua vita. Maria, durante le feste di Natale, in preda alla disperazione, aveva anche tentato il suicidio. Forse un gesto per attirare l’attenzione sul suo dramma. Poi qualche settimana fa, dopo essersi ripresa, aveva finalmente trovato il coraggio di andarsene di casa e di trasferirsi temporaneamente in un albergo a Fornaci di Barga.
Ma Vittorio non le dava tregua. Pretendeva di controllarla, la pedinava in strada e in un paio di occasioni l’aveva anche aggredita fisicamente. A qualche amico che la vedeva spesso in lacrime Maria aveva confidato di volersi rivolgere ai carabinieri per fermare quel marito-padrone di cui aveva paura. E intanto si era rivolta a un avvocato per avviare le pratiche della separazione. Sperava di mettere così la parola fine a quell’incubo. Ma proprio ieri, alla vigilia della firma legale che avrebbe sancito tutto questo, nella mente dell’uomo è scattata la volontà omicida. E per qualcuno è purtroppo l’ennesima cronaca di una morte annunciata.