Sabato 27 Luglio 2024

Rai, l’ad Sergio sotto scorta per le minacce dopo la posizione pro Israele

Il comunicato dell’amministratore delegato era arrivato dopo l’accusa dell’ambasciatore israeliano di aver portato sul palco di Sanremo messaggi pro Palestina

Roma, 14 febbraio 2024 – Resta altissima la tensione in Rai sulla scia delle parole di Ghali e Dargen D’Amico a Sanremo per fermare il genocidio a Gaza, il successivo comunicato pro Israele dell’ad Sergio letto da Mara Venier e le accuse di censura piovute sull’ultima puntata di Domenica In. 

In seguito alle minacce ricevute dall’amministratore delegato, il ministero dell’Interno ha deciso di metterlo sotto tutela e assegnargli quindi la scorta, mentre si registra sconcerto e preoccupazione per le violenze al presidio davanti alla sede di Napoli e si moltiplicano gli annunci di manifestazioni nei prossimi giorni in altre città. 

Il comunicato di Sergio a sostegno della comunità ebraica era arrivato dopo la protesta dell’ambasciatore israeliano Alon Bar, secondo il quale sul palco di Sanremo erano stati portati messaggi pro Palestina.

L'ad Rai Roberto Sergio (Ansa)
L'ad Rai Roberto Sergio (Ansa)

La risposta dell’ad continua a dividere la politica e i piani alti di viale Mazzini. 

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Dopo le prese di distanza della consigliera in quota Pd, Francesca Bria, e del consigliere eletto dai dipendenti, Davide Di Pietro, che lamentavano la mancanza di equilibrio, a Sergio sono arrivate anche le rimostranze della presidente Marinella Soldi, che ha espresso forte disappunto sia per i contenuti del comunicato che per il metodo, essendo mancata condivisione e cautela su un argomento così delicato. Se ne parlerà con ogni probabilità nel cda in programma il 22 febbraio, perché è evidente che quanto avvenuto lascerà strascichi e forse potrebbe incidere anche sulle scelte del governo in occasione del rinnovo del vertice in primavera, quando sarebbe prevista la staffetta tra Sergio e l'attuale dg Giampaolo Rossi, punto di riferimento di Fratelli d'Italia in Rai.

I giochi però non sarebbero definiti. Non è passata inosservata, in quest'ottica, la difesa di Matteo Salvini all'attuale ad. “La mia solidarietà umana e culturale a Roberto Sergio e totale condanna per chi insulta e minaccia professandosi 'pacifista’”, afferma il leader della Lega riferendosi alle attacchi subiti sui social.

Dall'opposizione, Giuseppe Conte esprime solidarietà all'ad per gli insulti, pur ribadendo che la sua nota “non andava bene nella misura in cui sposava unilateralmente solo le ragioni di Israele”. Parole che hanno spinto il Pd a criticarlo, perché - come specifica Andrea Orlando - “difende l'indifendibile Sergio”.