Martedì 22 Luglio 2025
REDAZIONE CRONACA

A22 Brennero, Toninelli: "Torni tutta pubblica". Ma lo è già all'85%

Caos neve, ispezione del ministero delle Infrastrutture. Esposto del Codacons in procura e richiesta indennizzi a tutela dei consumatori. Coldiretti: danni per milioni di euro nelle campagne

L'autostrada del Brennero bloccata per neve tra Chiusa e Vipiteno

Roma, 3 febbraio 2019 - Torna lentamente alla normalità la circolazione lungo le strade per l’ondata di maltempo che si è abbattuta in Italia, con neve intensa e nubifragi, provocando frane, esondazioni di corsi d’acqua, interruzioni e disagi al traffico. Dalle 23 di ieri l’autostrada del Brennero A22 è di nuovo percorribile in entrambe le direzioni nella sezione altoatesina. Ma quello che è accaduto tra venerdì notte e ieri lascerà strascichi. Il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, ha ordinato un'ispezione "per vederci chiaro". E ha aggiunto: "La gestione totalmente pubblica è più conveniente". Nel frattempo, filtrano i contorni del progetto con cui si vorrebbe rendere pubblica l'Autobrennero.

CAOS MALTEMPO - Liberata anche la strada statale 12 del Brennero, ancora gravi difficoltà nell’ultimo tratto, tra Vipiteno e il Brennero. Ieri l’incubo per migliaia di automobilisti, costretti a stare fermi al freddo per ore, in coda, a causa degli autotreni finiti di traverso che ostruivano la carreggiata. Passata la piena del Reno e degli altri affluenti del fiume Po, in Emilia, restano i disagi per le campagne sommerse nel fango, si prevedono danni per milioni alle produzioni agricole.

TONINELLI: TORNERA' TUTTA PUBBLICA - Ricordando che la concessione è scaduta da anni e si è "ad un passo dal rinnovo con una gestione totalmente pubblica e più conveniente", il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, ha garantito: "Vogliamo vederci chiaro sui disagi che si sono verificati negli ultimi giorni sulla A22 autostrada del Brennero. È infatti già in corso un'ispezione per verificare che il concessionario sia intervenuto adeguatamente per garantire la sicurezza degli utenti, come prevede la convenzione".

IL PIANO - Il progetto a cui si starebbe lavorando prevede di lasciare la concessione dell'A22  totalmente in mano agli enti pubblici del territorio. Per questo scopo è già stata creata la Brenner Corritor da parte della Regione Trentino Alto Adige con la partecipazione delle due province autonome. Alla società dovrebbero aggregarsi altri enti territoriali e, probabilmente, alcuni comuni. Via tutti i privati. L'obiettivo è anche ridurre le tariffe limitando gli extraprofitti e i dividendi.

SOCIETA' GIA' PUBBLICA ALL'84% - Parlamentari fanno notare come la società Autrostrada del Brennero Spa sia in mano pubbliche per oltre l'80% (l'84,75% per l'esattezza, come si legge sul sito). Michaela Biancofiore, coordinatrice forzista del Trentino Alto Adige attacca: "O il ministro non sa o finge di non sapere o siamo innanzi all'ennesima gaffe. La società è già pubblica, partecipata all'oltre 81% da enti pubblici e la differenza con quella che lui chiama rivoluzione pare consti nel concedere semplicemente la concessione a una nuova società A22 al 100% pubblica ma gestita dagli stessi enti pubblici di oggi, che lui dice non sono stati efficienti e ai quali ha inviato un'ispezione". 

"È evidente che Toninelli parli di cose che non conosce, probabilmente imbeccato della Casaleggio e associati -. Tuona Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico -.Non solo l'Autostrada del Brennero è già pubblica, ma Delrio, da ministro vero delle infrastrutture, già nel 2016 aveva siglato un protocollo d'intesa per definire i termini per il passaggio della concessione della tratta autostradale affidate ad Autobrennero Spa a società interamente pubbliche". 

I SOCI - Tra i maggiori soci di Autobrennero compaiono la Regione Trentino Alto Adige (32,3%), le province di Trento e Bolzano, con una quota intorno al 7%, quelle di Verona (5%), di Mantova (3%), di Modena (4%) e di Reggio Emilia (2%), il Comune di Verona (5%), Trento e Bolzano (4% ciascuno) e Mantova (2%).  

"Quello che chiediamo noi è quello che chiede lui", replica a Toninelli il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti. "Vada avanti - aggiunge Fugatti - e lo faccia nell'interesse dei territori che hanno costituito la società". 

CLASS ACTION - Domani il Codacons presenterà un esposto alla Procura della Repubblica di Bolzano a seguito dei pesanti disagi alla circolazione e alle persone dovuti al blocco dell’autostrada A22 del Brennero in occasione della maxi nevicata. Questo l’annuncio dell’organizzazione di tutela dei consumatori, che accenna all’ipotesi di istituire una class action, precisando che sul proprio sito istituzionale sarà possibile scaricare nelle prossime ore il modulo di richiesta risarcimento per danni materiali e morali subiti a seguito delle interruzioni che si sono avute. 

AUTOBRENNERO - Riaperta nei due sensi di marcia ieri sera intorno alle 23.30 l’Autostrada del Brennero dove gli automobilisti sono rimasti bloccati per ore a causa della neve e dei camion finiti di traverso che non riuscivano a riprendere la marcia. Dal centro operativo della polizia stradale si segnalano solo rallentamenti tra Bressanone e Vipiteno in corrispondenza dei mezzi al lavoro per lo sgombero della corsia di emergenza e delle piazzole.

RICORSO CONSUMATORI - Il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, ha dichiarato che è “assurdo che una arteria così importante venga chiusa per neve” chiede “alla magistratura di aprire una indagine per interruzione di pubblico servizio e blocco stradale, verificando se il gestore autostradale e gli enti locali abbiano adottato le misure necessarie per evitare la grave situazione determinatasi”. Inoltre il Codacons chiede “alla Procura di Bolzano di identificare e indagare i conducenti di camion e auto entrati in autostrada senza il necessario equipaggiamento, sprovvisti delle dotazioni obbligatorie, catene e pneumatici invernali, e che con il loro comportamento hanno di fatto prodotto blocchi stradali a danno della collettività”.

COLTIVAZIONI DEVASTATE - Danni per milioni di euro alle coltivazioni a causa del maltempo. Centinaia di ettari di terreno seminati a grano risultano sommersi e impantanati. In ginocchio anche gli appezzamenti adibiti alla produzione di bietole e mais. L’Emilia è particolarmente in sofferenza, ma l’agricoltura è stata colpita lungo tutta la Penisola, dalla Toscana alla Campania. Questo il primo bilancio degli effetti dell’ondata di maltempo secondo Coldiretti. 

LA PIENA DEI FIUMI - Il livello idrometrico del Po è salito di quasi due metri nella notte a Pontelagoscuro con lo stato del principale fiume italiano indicativo delle difficoltà in cui si trovano altri fiumi e torrenti lungo la Penisola dove si sono verificati allagamenti. Una svolta improvvisa dopo che il nord era stato costretto a fare i conti con un lungo periodo di siccità per assenza di precipitazioni con terreni aridi e bacini a secco. 

CAMBIAMENTI CLIMATICI - L’andamento anomalo di questo inizio d’anno, afferma l’ufficio studi Coldiretti, conferma i cambiamenti climatici in atto che si manifestano con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi intense e rapido passaggio dal sole al maltempo. Il ripetersi di eventi estremi sono costati all’agricoltura italiana oltre 14 miliardi di euro in un decennio tra perdite della produzione, danni alle strutture e agli impianti nelle campagne.