L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha annunciato un piano per chiedere ai governi di vietare i grassi alimentari trans prodotti industrialmente (e consumati dai cittadini a tavola) entro cinque anni.
I DANNI DEI GRASSI TRANS
Il documento dell'OMS è la conseguenza di statistiche sempre più allarmanti sulle malattie cardiache, che a livello globale uccidono più persone di qualsiasi altra cosa: secondo i dati, oltre 17 milioni di persone muoiono ogni anno di malattie cardiovascolari, infarti e ictus. Una buona fetta della responsabilità di queste morti è dovuta alle nostre abitudini a tavola, e su queste incidono non poco i grassi alimentari, che causano 500 mila decessi ogni anno.
Varie ricerche hanno dimostrato che le diete ad alto contenuto di grassi trans aumentano i rischi di malattie cardiache del 21% e il tasso di mortalità del 28% (oltre ad essere associati ad un aumentato rischio di diabete di tipo 2).
LA DECISIONE DELL'OMS
Per contrastare il fenomeno, l'OMS ha deciso di invitare i governi a proibire in 5 anni la produzione di grassi trans, che aumentano i livelli di colesterolo cattivo (LDL) nel sangue. Sono quelle sostanze contenute nei cibi fritti, nei prodotti da forno e nella maggior parte degli snack. L'industria ha iniziato a introdurli nei cibi all'inizio del XX secolo, per sostituire il burro con oli parzialmente idrogenati, più economici e dalla lunga durata.
"Il grasso trans è una sostanza chimica tossica inutile che uccide e non c'è ragione per cui le persone in tutto il mondo debbano continuare a essere esposte", spiega il dott. Tom Frieden, presidente e CEO di Resolve To Save Lives, nel documento dell'OMS.
COSA FANNO I GOVERNI
Se l'OMS non ha la facoltà di vietare la produzione di queste sostanze, ha però l'autorevolezza per sensibilizzare le politiche dei paesi. In realtà qualcosa si sta già muovendo: in Danimarca dal 2003 è in vigore una legge che limita la quantità di questi grassi nei prodotti alimentari. La città di New York ha messo al bando i grassi trans nel 2008 e con buoni risultati:
uno uno studio del 2017 apparso sul Journal of American Medical Association Cardiology racconta come l'iniziativa abbia ridotto i tassi di infarto e ictus in città.
E negli Stati Uniti, dal prossimo mese entrerà in vigore una legge identica.
Martedì 30 Aprile 2024
ArchivioL'allarme OMS: stop ai grassi alimentari per proteggere il cuore