Sabato 9 Novembre 2024
NINO FEMIANI
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Denise Pipitone, la tv russa rinvia la verità. L'ansia della mamma trasformata in reality

Il legale della famiglia: la trasmissione rivelerà in diretta se il gruppo sanguigno di Olesya è lo stesso della piccola Pipitone

Denise Pipitone, scomparsa nel 2004

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Il dado è tratto, ma la suspence continua. La verità sul caso di Denise Pipitone è dentro una registrazione chiusa in una cassaforte a Mosca: verrà diffusa oggi dal Primo Canale russo. La conoscono in anteprima la mamma Piera Maggio e il papà Piero Pulizzi, il suo avvocato, Giacomo Frazzitta, la procura di Marsala e gli operatori della trasmissione Lasciali parlare. Quest’ultimi, nella puntata delle 17, mandano in onda una trasmissione "farlocca" in cui si vede un’altra donna sottoporsi al test del dna. Olesya Rostova, la ventenne in cerca di genitori, resta sullo sfondo, è in studio, non partecipa, dice solo che ha una "voglia di caffé" vicino all’ombelico. Poi non apre più bocca, "blindata" dal presentatore. Il quale, con tono da mattatore, dice: "Conosciamo la verità. Quale sarà il nome di Olesya: Angela, Lydia o Denise?".

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Verità sospesa per fare schizzare share e spot pubblicitari. Non si parla del test del sangue, la conversazione resta melliflua, lo show-down è rinviato. C’è, infatti, embargo fino alle 17 di oggi, fino a quando andrà in onda lo "spezzone" con il caso-Denise. Ma questo martedì è una lunga giornata di passione. Mazara del Vallo vive guardando l’orologio, l’attesa spacca il cuore e confonde la mente che è preda di un turbinio di eccitazioni. Dopo 17 anni, il "Denise-day" scatena ancora forti emozioni e mobilita tutt’Italia. "Com’è finita, si è saputo qualcosa?", chiedono tutti sulla chat di Piera. Non ci sono risposte, si teme il peggio, l’ennesimo buco nell’acqua. Il sindaco di Mazara dell’epoca, Giorgio Macaddino, fotografa l’inquietudine: "La nostra speranza è che Olesya sia davvero Denise e così si possa rimarginare quella ferita aperta e mai chiusa".

L’attesa inizia a mezzogiorno quando l’avvocato Frazzitta rompe gli indugi. "Ho appena ricevuto una mail dal legale di Olesya Rostova che conferma la volontà di cooperazione con noi e accetta la richiesta di fornirci i risultati degli esami scientifici sulla ragazza prima del collegamento di oggi. A questo punto parteciperemo alla registrazione del programma con la Tv russa", dice. Frazzitta si riferisce al faccia a faccia con la ventenne nel programma Lasciali parlare, rinviato con maliziosa destrezza, tenendo così tutti sulla corda. L’emittente ha raccontato la storia della giovane che sarebbe stata rapita dai nomadi quando aveva quattro anni e ora, dopo un passato in orfanotrofio, cerca la mamma. Una donna ha notato la somiglianza della ragazza con Piera Maggio, madre della piccola Denise e segnalato l’affinità a Chi l’ha visto, il programma condotto da Federica Sciarelli.

Alcune foto mostrano tratti somatici simili tra Olesya, Piera Maggio e Piero Pulizzi, padre naturale della bimba scomparsa. Numerose anche le coincidenze, a partire dall’età (4 anni) delle due bambine al momento del rapimento. Alle 15, è ancora buio pesto. "Sono in attesa ancora che sul mio tavolo giungano i risultati che abbiamo richiesto, a partire dal gruppo sanguigno di Olesya", sbotta Frazzitta, che alle 17 (ora italiana) deve collegarsi da Marsala con la trasmissione. "Se tutto non avverrà prima delle 16,30, rinuncerò al collegamento con la tv", tuona. L’avvocato aggiunge che l’esito degli esami verrà "subito comunicato alla Procura di Marsala" che indaga sul caso. "Lo invieremo ai pm qualunque sia il suo esito. Dopo di che, non avremo alcun altro contatto con i russi". Alle 16 e 30 arrivano le "carte", Frazzitta si collega. Al termine getta acqua fredda sugli interlocutori e si sfoga: "Viviamo un periodo talmente cupo che una notizia come quella che Denise Pipitone, che è la figlia di tutti gli italiani, possa essere ritrovata ha fatto scattare la voglia di buone notizie. Le ricerche di Denise non sono mai state interrotte. In 17 anni per noi questa è l’ennesima segnalazione. La prima però – aggiunge- che si sta vivendo mediaticamente. Oltretutto questa segnalazione arriva dalla Russia, un Paese lontano dall’Unione Europea, quindi con tutte le problematiche che si possono immaginare". Parole enigmatiche che fanno presagire la fine delle speranze.